7/1/2000
Il tempo ha preso fiato, finalmente; incastonato tra ombre di giardini di primavera e cespugli di complesse creature botaniche. Qui si vive nell’oblio dei toni e nelle miscele di verde-azzurro sgargiante, annodato su rami di penduli sapori. L’eterna prospettiva di Giverny è un viale di tenue silenzio, una pallida ed impercettibile dimora, un cumulo incommensurabile d’affollate impressioni.
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