giovedì 30 agosto 2018

La poca serietà della casa editrice L’Erudita

Anche io, come molti autori con un romanzo nel cassetto ho tentato la strada della pubblicazione inviando un mio manoscritto alle case editrici che dovrebbero garantire una pubblicazione senza richiesta di contributi. 
Tra le tante avevo inviato un estratto del mio romanzo (come richiesto dalla stessa casa editrice) alla Perrone editore. In maniera quasi del tutto insperata dopo alcuni mesi mi arriva una risposta della stessa casa editrice scrivendo che il mio manoscritto non rientrava nella loro linea editoriale, ma che essendo ritenuto interessante poteva essere inviato in maniera integrale ad una loro casa editrice affiliata: L’erudita

Dopo aver verificato le recensioni e le altrui esperienze ho riscontrato una serie di pareri positivi che mi hanno indotto a inviare subito il manoscritto come da suggerimento. Poco dopo mi è arrivata un’email di risposta che con molta professionalità mi diceva diceva dei possibili tempi di lettura e che in ogni caso avrei ricevuto una risposta. La risposta in effetti è giunta secondo i tempi da loro suggeriti e con mia felicità l’email annunciava la volontà di pubblicare in maniera gratuita il manoscritto, mostrando anche una certa serietà nel tono e nella decisione con cui si muovevano. 

Felice di quella opportunità ho subito provato a chiamare al numero di telefono lasciatomi, dato che il responsabile, com’è giusto che sia voleva fissare un appuntamento a Roma per conoscermi. Ma il telefono squillava a vuoto. Così ho pensato di riprovare più tardi. Dopo vari tentativi senza risposta e persino un paio di blocchi degli squilli, capisco che è meglio lasciare un messaggio per non disturbare. Ne lascio uno su whatsapp e un altro sull’email, specificando i miei tentativi e mettendomi a disposizione. Tuttavia non arriva nessuna risposta, mentre il mio messaggio whatsapp viene letto senza nessuna novità. 

Passano un paio di giorni e riprovo a richiamare: stessa storia. Telefono spento, poi suona a vuoto e un paio di volte bloccato. Capisco quindi che non è il caso di insistere e a questo punto reputo debba essere loro interesse contattarmi. Invece nulla, non ricevo alcuna chiamata ne risposta ad email: spariti!!  
A questo punto mi convinco che anche se mi avessero contattato, dopo essere passato così tanto tempo, io stesso non avrei voluto più considerare una pubblicazione con loro. Non potevo in alcun modo fidarmi. Incredulo, per questo voltafaccia avvenuto nel giro di un paio d’ore rispetto all’email della proposta di pubblicazione, capisco che sicuramente c’è stato un ripensamento. 

Passa un mese e per scrupolo invio un’email spiegando l’accaduto, dicendo comunque che vista la poca serietà non intendevo pubblicare. Per quanto la mia email fosse nei fatti inutile, desideravo capire ciò che era successo. Mi arriva una risposta in cui mi si dice che probabilmente il direttore era stato impegnato e che non comprendeva (giustamente) lo scopo della mia email, non avendo più io in mente di pubblicare. Era vero, ma in quella risposta avevo ottenuto un elemento in più... Mi ero reso conto di come prendessero alla leggera il contatto con gli autori e di come giustificassero le loro mancanze con assoluta serenità. 
Questa scarsa serietà mi ha fatto capire che salvo pochi casi fortunati, la pubblicazione seria è una rarità e che forse, per quanto poco efficace mi prodigherò verso un’auto pubblicazione che mi permetterà di bypassare la poca serietà spesso diffusa nelle case editrici e le possibili truffe.

3 commenti:

  1. Se cerchi l'autopubblicazione, ti posso dare l'indirizzo di professionisti seri,bravi,fidati. Mi sono affidata ai loro servizi e nel giro di tre mesi mi sono rifatta delle spese. Con gli editori invece mi sono sempre trovata male anche perché hanno il vizietto di non pagare i diritti di autore.
    Se vuoi, scrivimi!

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    1. Mi indichi, perfavore, la strada e un nominativo serio e valido per l'autopubblicazione?Grazie

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    2. Provi Youcanprint, è un'ottima soluzione.

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