domenica 2 agosto 2015

La democrazia diretta del M5S in Sicilia e le ricadute sociali


15 febbraio 2013

Questo è un breve racconto della mia esperienza in itinere presso i ragazzi del MoVimento 5 Stelle.
Premetto subito di non aver mai negato una certa simpatia per il MoVimento, ma non rinnego neanche uno spirito di libera critica già espresso in precedenti post. Con questi elementi voglio documentare (nel mio piccolo) ciò che sta avvenendo in Sicilia dopo l’incredibile affermazione del M5S.

Dalle mie parti l’esperienza è sicuramente diversa rispetto altre regioni italiane, oserei definirla più di frontiera, perché essendo il primo partito all’Assemblea Regionale il peso politico è evidente e quindi la possibilità di incidere è reale. A fronte di ciò il MoVimento si è strutturato accogliendo un crescente numero di simpatizzanti nelle diverse commissioni parallele a quelle della Regione, cioè riunioni tematiche su: Ambiente e Territorio, Cultura e Lavoro, Affari Istituzionali, ecc. In queste riunioni si tende a coinvolgere i nuovi arrivati discutendo i molti problemi aperti, ma soprattutto mettendo sul piatto delle proposte. La particolarità di queste commissioni è che sono direttamente collegate ai deputati del M5S con cui c’è una fitta comunicazione; a volte le richieste di approfondimento provengono dai deputati, molte volte è l’opposto… In pratica il lavoro degli eletti all’ARS è ampiamente sostenuto e stimolato dalla base (il che stempera i timori dell’incapacità). Basti pensare che molte interrogazioni parlamentari o persino disegni di legge provengono dagli attivisti o dai simpatizzanti specializzati sull’argomento. Sono poi i deputati a rielaborare il materiale o persino a fornire pubblica documentazione (altrimenti fortemente osteggiata) per analizzare e svelare le mille anomalie presenti ovunque.
Ma il canale diretto non c’è solo tra attivisti anche tra la gente comune, il mezzo prediletto è Facebook dove i deputati informano continuamente sullo stato di avanzamento di leggi, proposte o novità. Rispetto ai filtri e al distacco che tutti i politici hanno frapposto negli ultimi anni, questo è un approccio totalmente rivoluzionario.

Il doppio passaggio di Grillo per le regionali prima e per le nazionali poi ha smosso molte coscienze. I nuovi simpatizzanti raccontano spesso del proprio distacco dalla politica, ma anche di un successivo richiamo al senso civico che le parole di Grillo hanno profuso. Così trovi insegnanti, operai, disoccupati o ingegneri, uniti ognuno attraverso il contributo delle proprie competenze, nello sforzo comune di essere parte attiva.
L’eco delle polemiche, delle incoerenze o dei dubbi più o meno legittimi sul ruolo di Grillo e Casaleggio è lontano, non perché non possa turbare, semplicemente perché si assapora il lato positivo di questo mutamento. Come mi ha detto un attivista alcuni mesi fa: «A me di Grillo o delle polemiche nazionali [i casi Favia e Salsi] poco importa, perché abbiamo la concreta opportunità di migliorare il nostro destino. Se possiamo fare qualcosa per cambiare la nostra terra, perché non farlo? Oggi ci sono i numeri, se non ci spendiamo fattivamente ci saranno sempre i soliti noti a proseguire l’opera di saccheggio.» Furono proprio queste parole a scuotermi, a farmi capire che il personale amore verso i luoghi ove vivo e lavoro necessitano di un impegno civico che finora è mancato.

Oggi la partecipazione al MoVimento è crescente, colleghi e amici chiedono di aderire, di dare una mano. Giorni fa un ragazzo, richiamando le parole di Grillo: «Io spendo una parte del mio tempo per gli altri, ma anche voi dovreste fare così perché siamo in emergenza…» ha dato disponibilità su Facebook a destinare gratuitamente una parte del proprio tempo per consulenze legali a chiunque si presenti. Se l’effetto sulle persone è questo, che ben venga!

Le ricadute sociali del MoVimento sono sicuramente positive, il richiamo al senso civico è un messaggio importante. Nessuno sa ancora dire ciò che avverrà in futuro, se questa spinta collaborativa muterà realmente qualcosa nella società siciliana e italiana. Ma al di là delle incerte analisi sul futuro una cosa è certa; in Sicilia (principale laboratorio politico nazionale) c’è fermento, un fermento che si propaga per tutta la penisola.
E pensare che subito dopo la traversata a nuoto di Grillo, egli stesso diceva che se cambiava qualcosa in Sicilia, anche il resto dell’Italia sarebbe cambiato. A me sembravano parole di enfasi propagandistica, oggi invece comincio a dagli un peso diverso. Attendiamo l’esito del voto, perché la storia continua… 

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