domenica 9 agosto 2015

Una disastrosa stagione turistica


Da più parti si sente dire che la stagione turistica in corso mostra una flessione di arrivi, forse a causa dell'Expo di Milano, che modifica gli itinerari di visita, o forse a causa dell'immigrazione che spaventa. Non saprei dire con precisione, tuttavia posso dire ciò che facciamo, come città e come regione per disincentivare il turismo di quest'anno...

Il pilone franato della Palermo-Catania
Strade
Per noi siracusani e siciliani in genere questo è l'annus horribilis dei trasporti. Spicca su tutto il cedimento del pilone autostradale della Catania-Palermo che disincentiva gli spostamenti da una parte all'altra della Sicilia, in attesa che Stato e Regione avviino i lavori di ripristino.

Se ci concentriamo nella nostra zona l'elenco dei problemi si allunga. Solo da pochi giorni è stato riaperto parzialmente il ponte di Cassibile sulla Statale 115 che bloccava l'arteria verso Avola, di cui comunque a tutt'oggi il problema non è risolto perché il ponte sostitutivo va ancora costruito. L'altro ponte che crea difficoltà è quello sull'ingresso nord della città, il viadotto di Scala Greca che sta marcendo a causa della carenza di fondi da parte della Regione in attesa della bretella del Comune.

Dopo più di due anni di lavori nel bel mezzo dell'estate, dopo i solleciti di Vinciullo, è stato aperto lo svincolo della Maremonti e rimossi i cantieri sull'autostrada all'altezza di Cassibile: meglio tardi che mai. Tuttavia resta sempre l'asfalto deformato con i conseguenti limiti di velocità in autostrada, dopo l'uscita per Noto: ma quella è una vecchia storia. Così come sono una vecchia storia le gallerie prive di illuminazione in direzione Catania, che procurano dei restringimenti di carreggiata necessari per evitare velocità folli in galleria: tuttavia ciò causa puntuali code all'altezza di Lentini. Per una serie di lavori da avviare o da completare se ne trova uno appena concluso: il cavalcaferrovia di Rosolini mal progettato perché troppo stretto in curva.

Mezzi pubblici
Su questa voce abbiamo già le idee chiare, perché la situazione è arcinota. In città l'AST è all'anno zero permettendosi anche di fermare i mezzi senza nessun preavviso, come avvenuto qualche settimana fa. Figuriamoci se cura il fatto di mettere una tabella con gli orari nelle fermate o di poter conoscere il percorso con chiarezza. L'ultima volta che ho preso uno dei bus dell'AST (ovviamente senza biglietto, perché mi sembra un insulto pagare per un servizio simile) sono andato verso la zona alta prendendo un numero a caso, dato che neanche i bus indicano la destinazione: poveri turisti!

Uno dei bus elettrici di Siracusa
A venire in soccorso su questa enorme carenza il Comune ha predisposto per tempo dei bus elettrici abbastanza funzionali. Il servizio tuttavia sconta i limiti dei pochi mezzi a disposizione e l'illogicità di alcune fermate, come fatto notare da un turista che tempo ha scritto una lettera aperta di lamentele: è assurdo che dalla stazione dei bus a Ortigia non ci sia un mezzo diretto, ma anzi, quello presente faccia una sosta di 10 minuti nei pressi del parcheggio del Molo San'Antonio. Eppure per i nostri standard è un grande passo in avanti!

Vogliamo parlare di come raggiungere le località vicine? A parte Noto, Catania o Ragusa il resto è un'avventura. I comuni minori sono raggiunti dai bus extraurbani dell'AST, sulla cui affidabilità è meglio lasciar perdere. Ma c'è anche da aggiungere che non sono raggiungibili oppure presentano orari impraticabili: la zona balneare, Pantalica, Cavagrande, Vendicari, Marzamemi e Noto Antica. Se non hai un'auto non c'è nulla da fare. Tra l'altro i siti internet sono solo in italiano...

La stazione di Fontane Bianche: una pensilina per riparare dal sole no, vero?
E se volessimo andare a Palermo? Grazie al cedimento del pilone i tempi sono aumentati di almeno mezz'ora col bus. Col treno sei costretto ad un cambio a Catania che lo rende sconveniente. Se parliamo ancora di treno, dobbiamo citare necessariamente il collegamento tra Siracusa e Fontane Bianche che dopo anni di chiacchiere è stato aperto. Peccato che pur essendo comodo la stazione sia abbastanza distante dalle spiagge e il percorso sia pericoloso per l'assenza di marciapiedi: oltre al fatto che (ovviamente) di domenica il servizio è sospeso, giusto per non intasare le spiagge già piene. Magari una soluzione ci sarebbe, ma solo per i turisti più evoluti, quella di imbarcare sul treno una bicicletta, come avviene nel resto d'Europa. Peccato che oltre al prezzo abbordabile di 2,25€ si debbano aggiungere altri 4,50€ per ogni bicicletta. Ciò ovviamente disincentiva anche i più caparbi che tra l'altro non troverebbero neanche un posto per lasciare le bici. Ma questo purtroppo è un problema di politiche nazionali di Trenitalia...

Luoghi di interesse
Oltre ai problemi succitati si devono aggiungere tutti gli altri legati alla fruizione dei siti di interesse. E' noto a tutti che Cavagrande è chiusa dall'anno scorso dopo un incendio e nessuno si è curato di riaprire il sito in tempo per la stagione in corso. Poi a sorpresa si aggiunge anche la Valle dell'Anapo da luglio è chiusa per lavori sino a settembre: geniale! 

Il cancello di Cavagrande
Dopo le due riserve più importanti dobbiamo aggiungere altri disagi, a Eloro e Vendicari sono stati posti sotto sequestro i parcheggi sorti da qualche anno in prossimità degli ingressi: immaginate la scocciatura.

In città il Comune si è incaponito nel voler affidare ad un privato la gestione dell'Artemision, del Teatro Comunale, della villa Reimann e delle Latomie dei Cappuccini: risultato, ad oggi è fruibile solo l'Artemision e il Teatro Comunale, la Villa Reimann è ancora da organizzare e le Latomie dei Cappuccini pure. Aggiungo che quest'ultima chiusura mi manda in bestia, perché è stata tolta l'autorizzazione a Italia Nostra che la gestiva benissimo specie in estate, organizzando Latomiarte e altri eventi, mentre oggi si perde una stagione turistica con molta serenità. Tra l'altro proprio perché in mano ad un privato ci si aspetterebbe la presenza di un sito internet o di informazioni puntuali sugli altri siti, che a tutt'oggi sono ignorati.

Il cancello del tempio di Zeus
Vogliamo parlare anche di Eloro e del tempio delle due Colonne (tempio di Zeus) sulla cui apertura nessuno sa nulla dato che dipendono dalla Regione? Vogliamo parlare poi dell'Arkimedeion, il museo di Archimede, quello in mano ai privati, che ha aperto e improvvisamente ha chiuso? Chissà quale magagna si nasconde dietro, dato che inizialmente i macchinari di Archimede erano stati progettati per un museo pubblico, passato poi in mano al privato... 
Ah mi sono dimenticato del museo Paolo Orsi, che resta l'unico della Sicilia che non apre di sera, come avviene in questi giorni per gli altri.

Conclusioni
Con ciò non voglio accusare singolarmente il Comune, la ex Provincia o la Regione Sicilia. Ognuno di questi enti ha un ruolo importante nel partecipare a questo disastro. Tuttavia mi trovo in imbarazzo con i turisti ogni qual volta parlo dei bei luoghi della Sicilia e della nostra città, difficilmente accessibili, senza orari certi, senza indicazioni e senza servizi. Sia il pubblico che certi privati ce la mettono tutta per rendere la vita difficile ai viaggiatori e ingenerare un sentimento di fastidio per come ci si sente trattati.
Ciò che ci salva sono le piccole azioni positive, certe iniziative del Comune (come quella dei bus elettrici e del parcheggio via SMS, o delle nuove cartellonistiche) atte a tamponare una marea di disservizi, ma anche i singoli operatori del settore come i proprietari dei B&B che spesso si sostituiscono alle Amministrazioni fornendo a loro spese mappe e informazioni. Altri offrendo servizi innovativi come il caffè per cicloturisti (altro settore bistrattato). Oppure il gesto di chi ospita o incontra un singolo turista in difficoltà. Sono i pochi atti di umanità la nostra vera risorsa, che induce molte persone a tornare nonostante tutto. Ma tutto questo non basta ovviamente, perché è più facile scegliere la Spagna o la Grecia per contenere i costi e ottenere più servizi. Mentre noi come al solito tiriamo a campare, ci lamentiamo del fatto che potremmo "campare di turismo", aspettando che lo Spirito Santo discenda ad illuminare un assessore, un sindaco o un onorevole a fare ciò che un po' di buonsenso potrebbe semplicemente risolvere.

PS: Aggiornamento, sia le Latomie che la Villa Reimann non sono fruibili per l'esigenza di completare i lavori di fruizione.

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