martedì 28 giugno 2011

Luci alla ribalta

Alcune settimane fa ho tenuto una piccola conferenza presso l'associazione Natura Sicula, affrontando l'argomento dell'illuminazione pubblica in città. Dovete sapere che nel 2002 venne deciso a Siracusa di indire un bando di concorso per la gestione e la manutenzione dell'illuminazione pubblica. Lo scopo è nobile, cioè di far risparmiare soldi al Comune. Il bando va avanti e viene aggiudicato da una ditta che da allora gestisce gli impianti. Infatti avrete notato come da alcuni anni la città è meglio illuminata!

Nel bando inoltre si inseriva una sostituzione generale delle lampade, degli impianti e dei pali: insomma un rinnovo totale, talmente grosso da costituire una cifra enorme di investimento dell'ordine del milione e mezzo di euro. A regime così la ditta dichiara di gestire gli impianti via internet da Milano tramite software, e di poter stabilire lo spegnimento e la modulazione della luce.

L'ovvia domanda è, ma dove guadagna la ditta se spende soldi? Il guadagno è ottenuto nel ritorno dell'investimento, perchè tramite l'adeguamento si ottengono dei risparmi energetici dovuti all'efficienza luminosa, alla lampadina al sodio rispetto ad una al mercurio che rende meno, e a una minore manutenzione. A conti fatti la ditta ha ridotto i consumi del 30% circa, con un sensibile miglioramento estetico delle vie nelle ore notturne. In questo modo si è ottenuto un duplice obiettivo: ridurre i consumi e gestire melgio l'illuminazione attraverso un investimento che il Comune non sarebbe mai stato in grado di fare. Ciò che mi sembra strano è, possibile che questa cosa non sia stata pubblicizzata a dovere dall'allora sindaco Bufardeci? Una volta che si attua un'azione realmente positiva per la città, essa non viene neanche "venduta". Ma com'è possibile?

La ragione, se si riflette la si trova, perchè è molto legata sia alla tipologia di elettorato che alla sensibilità degli amministratori sull'argomento. L'interesse dell'entourage del sindaco era quello di risparmiare soldi, e questo si è fatto. Poi se porta miglioramenti ambientali poco importa. Lo dimostra il fatto che proprio perché la sensibilità è scarsa su questo argomento, il Comune non ha neanche pensato ad un vero e proprio piano di risparmio energetico (anche se so che uno ne è stato approvato). In fondo, l'illuminazione pubblica costa meno, ma attorno ad esso non si è costruito nulla, c'è un vuoto completo.

Tirando le somme del discorso, si giunge alla conclusione che una certa visione "illuminata" della cosa pubblica è assai rara, e quando avviene come in questo caso, l'ignoranza di chi la attua e il disinteresse collettivo di chi la vive è tale da lasciarlo correre nel dimenticatoio. Questo tipo di scelte altrove avrebbero portato al Comune una certa fama, come un Comune attento alle risorse energetiche, al risparmio, e invece nulla. Anche in questo si nota, a quale livello siamo abituati a vivere.

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