martedì 28 giugno 2011

La storiella degli autobus di Siracusa

Vent'anni fa, quando andavo a scuola, per ovvie ragioni di distanza prendevo l'autobus. Allora gli automezzi erano gialli, vecchi, rumorosi, sporchi, poco puntuali e ma soprattutto poco affidabili. Oggi le cose sono cambiate, a gestire il servizio pubblico c'è sempre l'AST, gli autobus sono bianchi e non più giallo, sono più moderni, ma sono sempre sporchi, poco puntuali e inaffidabili. Per questa ragione, oggi come ieri, non mi sono più sognato di utilizzarne uno neanche quando sono rimasto a piedi.

Vent'anni fa da bravo cittadino mi ero fatto un abbonamento annuale all'AST. Ma dopo aver viaggiato per mesi e mesi mi ero accorto di quanta gente saliva senza obliterare il biglietto: praticamente tutti! Inoltre avevo notato nell'intero anno scolastico come neanche un controllore avesse mai verificato il mio bell'abbonamento da bravo cittadino... Nel tempo questa cosa mi suonava sempre più fastidiosa sia perchè ero l'unico che si era abbonato, sia perchè pagavo un servizio troppo scadente. Non era raro riscontrare che gli autobus saltassero la corsa, così senza preavvisi e informazioni, determinando un travaso di utenti nell'autobus successivo (mezz'ora dopo!) con l'effetto "autobus sudamericano", cioè pieno a tappo. Quante volte accadeva di attendere sotto la pioggia senza una pensilina che riparasse, senza orari, senza certezze... Così un bel giorno, fatti quattro conti ho deciso di non rinnovare più l'abbonamento AST: da quel momento avrei viaggiato con un biglietto di riserva (non si sa mai un controllore dovesse sognarsi di venire). A quel calcolo avevo aggiunto infatti la scarsa probabilità che mi facessero una multa, e quand'anche ne avessi ricevuta una non avrebbe mai ripagato tutti i biglietti non obliterati! La cosa ha funzionato.

A vent'anni di distanza poco è cambiato, il Comune di Siracusa continua ad affidarsi al servizio regional-clientelare dell'AST che negli anni, in mancanza di controlli, arbitrariamente tagliava corse e diminuiva i chilometri percorsi: in pratica una truffa tacita al Comune. Poi ai tempi della giunta Bufardeci qualche assessore ai trasporti favoleggiava di revocare il servizio all'AST, ma ovviamente nulla è cambiato: l'AST è sempre lì. Sì perchè la presenza dell'AST in città deriva dal fatto che fino ad un certo chilometraggio il servizio è pagato dalla Regione, oltre dovrebbe sborsare il Comune che ovviamente ha i soldi per pagare l'auto del sindaco e non quelli per i cittadini. Ma c'è di più, l'AST attualmente è senza controllori nè ha intenzione di assumerne visto e considerato che la loro assunzione costerebbe di più della stessa evasione. A buon intenditore...

Ora il mio discorso non verte verso l'elogio della furberia, quanto al lamentare il mantenimento di una situazione che non cambierà mai, di un servizio che resta da terzo mondo e che a mio avviso non è tollerabile. La mia lamentela verte sul fatto che un servizio che vada sostenuto economicamente debba considerare la dignità della gente. Questa personale convinzione si è cementata dopo una breve esperienza in Svezia. Spostandomi dall'aeroporto di Stoccolma al centro città avevo preso il treno commettendo un errore nella stampa del biglietto: avevo pagato una corsa andata e ritorno invece di una singola. Giunto il controllore in un treno pulitissimo e confortevole, mi fu suggerito (con dialogo in italiano!) di rifare il biglietto sul momento e di farmelo rimborsare all'arrivo presso la stazione. Giunto a destinazione, senza riempire moduli o inviare raccomandate mi hanno riaccreditato i soldi spesi: in quel caso il servizio l'ho pagato (salato) ma con estremo piacere. Cosa sarebbe successo se la stessa cosa fosse avvenuta con l'AST?

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