martedì 9 luglio 2024

Pont Neuf di Auguste Renoir

 


Un giorno, passeggiando in rue du Pont Neuf, ci imbattemmo in una scena piuttosto divertente. Al primo piano di un piccolo caffè proprio di fronte al Pont Neuf, notammo un uomo affacciato al balconcino con cavalletto e pennelli; stava dipingendo la prospettiva del ponte, ma il suo lavoro sembrava essere distratto da qualcosa. 
«Ah, questa non possiamo perderla. Vieni, ti mostrerò un pittore all’opera!» Presa per mano, Béatrice si lasciò trascinare al primo piano del caffè da dove potemmo ammirare la prospettiva del ponte a cui lavorava l’artista. La curiosità fu tanta così, per evitare l’imbarazzo del cameriere che sopraggiungeva, decidemmo di sederci in uno dei tavolini non troppo lontani dal balcone. Ordinammo una cioccolata e, una volta soli, concentrammo il nostro sguardo sui progressi apportati alla tela. La struttura paesaggistica era quasi del tutto completa, il ponte con i belvedere semicircolari ai bordi erano piuttosto delineati e i lampioni in ferro battuto chiaramente riprodotti. Sullo sfondo i palazzi dell’Ile de la Cité e della rive gauche erano sbozzati da macchie di colore con tonalità scure che richiamavano cromaticamente il blu intenso del cielo. Pochi ancora i passanti riprodotti, alcuni semplicemente abbozzzati e altri nell’indefinitezza della loro forma, mostravano il loro abbigliamento e l’azione che stavano compiendo.
«Che strano…» commentò Béatrice.
«Cosa?»
«Questo modo di dipingere, questa strana tecnica che sembra non voler necessariamente delineare i dettagli del paesaggio. Dubito che da quelle macchie il pittore voglia ricavare delle figure poiché sta dipingendo direttamente col pennello, senza usare la matita, come si fa in genere per delineare le forme.»
«È una nuova pittura, un modo diverso di rappresentare le cose. Si tratta di un artista che interpreta l’arte fuori dagli schemi tradizionali.»
«Tu lo conosci?»
«Sì, anche se non siamo amici. Si chiama Auguste Renoir e l’altro che sul ponte ferma i passanti dovrebbe essere il fratello.»

Davide Mauro, “Il senso della bellezza”. VGS LIBRI

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