lunedì 15 giugno 2015

La maschera


Uno degli aspetti più tristi della nostra epoca è la progressiva perdita della spontaneità. Il timore degli altri, la sfiducia, le convenzioni sociali, nonché le molteplici ansie interiori che determinano una sovrastruttura caratteriale che ci induce a “fingere” d’essere forti, belli e vincenti. In realtà dietro questa maschera si nascondono tutte le paure e le ansie inconfessabili, perché inopportune. Così ciò che vorremmo esprimere veramente di noi stessi ci è precluso, salvo negli ambiti strettamente famigliari. Ma questa sovrastruttura falsifica tutto, i rapporti e dunque le percezioni. Sicché solo considerando il fatto che dall’altra parte c’è un dramma nascosto, si può guardare con occhi diversi anche certi gesti apparentemente incomprensibili o incoerenti.
La base del “salto” interiore e dell’avanzamento del proprio percorso di ricerca consiste nella raggiunta consapevolezza del dramma altrui. Rispecchiandosi negli altri tutte le azioni potranno essere viste con maggiore compassione, limitando nel contempo conflitti e inutili incomprensioni. Ognuno di noi infatti mette inconsciamente una maschera che va semplicemente svelata.

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