giovedì 21 agosto 2014

Celebrare Ierone II per riscoprire il nostro passato

Ierone chiama Archimede alla difesa della città di Siracusa,
dipinto di Sebastiano Ricci

La gloria di Gerone
in alto sollevassero gli aedi
oltre il mare di Scizia e fin là dove…

Così Teocrito cantava nel XVI idillio la gloria del tiranno Ierone II (o secondo altre traduzioni Gerone), un nome che ai più comunica solo l’assonanza toponomastica di una strada nella parte nuova della città. Eppure dietro il nome di Ierone II si è mossa una storia importante, ma soprattutto il lascito di monumenti come l’ara di Ierone e l’alto sviluppo delle arti e della scienza sotto il suo regno. Non dobbiamo dimenticare che sotto Ierone dal 270 al 215 a.C. la città era al culmine della sua gloria per poi perdere tutto con la morte, l’arrivo di Geronimo e la conquista romana della città.
Ma a parte gli approfondimenti storici che non è mio interesse approfondire, ciò che vorrei sottolineare è il fatto che questo grande sovrano morì nel 215 a.C. ossia 2230 anni fa! Pochi giorni fa a Roma si sono celebrati i duemila anni dalla morte dell’imperatore Augusto, con delle celebrazioni parecchio contestate perché non all’altezza della storia e del ruolo del sovrano. Parimenti mi piacerebbe lanciare una proposta all’Amministrazione Comunale o a coloro che hanno a cuore la storia della nostra città, ossia di celebrare adeguatamente la storia e il ruolo di Ierone II attraverso delle manifestazioni o una mostra. In fondo la nostra città sembra aver dimenticato la memoria storica. Dopo anni non si riesce a erigere una statua in onore di Archimede, Gelone è solo il nome di una via proprio come quello di Dionigi e nessun’altra forma di ricordo. Insomma sarebbe il caso di risvegliare il senso storico riscoprendo i grandi del nostro passato, educando i cittadini alla conoscenza di questi uomini e diffondendo un comune sentire anche tra i turisti e i meno esperti che non hanno la benché minima idea della grandezza sepolta di Siracusa.

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