martedì 11 giugno 2013

Fenomenologia di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle


5 giugno 2012

Sono anni che seguo direttamente o indirettamente Beppe Grillo: a volte ho letto il suo blog, altre volte ho guardato i suoi spettacoli e ho seguito con ammirazione i VDay; il più delle volte ne ho tratto degli spunti, delle idee o forse - e più semplicemente - un diverso punto di vista. Sin dai primi spettacoli mi stupiva la sua capacità di spiegare argomenti complessi (l'economia, la politica, l'ambiente o la tecnologia) svelando ciò che si nasconde dietro o magari ciò che i media non ci hanno mai fatto capire: dalle truffe della Telecom alle stupefacenti invenzioni ecosostenibili, sino alle enormi potenzialità di internet. Sono grato a Beppe Grillo perché nel tempo m'ha dato una chiave di accesso utile: grazie a lui ho iniziato a usare Skype, ho dato importanza e sostegno al progetto Wikipedia e ho guardato al futuro della tecnologia con maggiore ottimismo.

Sono sicuro che come me molti italiani (tramite Grillo) hanno mutato il loro punto di vista sulle cose, hanno realmente compreso quanto il sistema socio-economico sia distorto, quanto l'informazione sia faziosa e poco trasparente. Così quando l’interesse si è spostato alla politica con la nascita dei meetup è nato lo stimolo ad una cittadinanza attiva. Vi ricordate l'operazione "fiato sul collo?" Quando Grillo invogliava i ragazzi a spulciare le delibere comunali bloccando progetti contrari agli interessi della collettività? Da allora ha risvegliato, tra i cosiddetti "grillini", la capacità di migliorare il proprio territorio gridando le storture degli amministratori. Oggi invece assistiamo al boom del Movimento 5 Stelle...

Il Movimento 5 Stelle viene votato grazie alla crisi del sistema socio-economico, ma soprattutto a causa delle miserie della politica. Sicuramente questo “fenomeno” non sarebbe divenuto tale se il nostro paese non vivesse un momento così grave. Pensare alla diffusione di M5S con questa crescita di consensi è davvero paradossale se si considera la scarsa informatizzazione degli italiani. Eppure è avvenuto e sta avvenendo forse grazie al passaparola o per un desiderio di liberarci dal fardello della solita politica. Ma è pur vera una cosa, che gli italiani si lasciano facilmente incantare dalle figure controverse e da populisti: da soggetti con cui potersi identificare in un modo o nell’altro. E Grillo in ciò non è esente…

Ma c'è qualcosa di più importante che Grillo sta sviluppando e che forse la maggior parte dei giornalisti e dei politici banalizza: è l'aver introdotto nel pubblico dibattito argomenti futuribili e averli attualizzati. Concetti avanzati che tra dieci o venti anni potrebbero divenire un qualcosa di acquisito e che oggi paiono come mera utopia.
La filosofia del movimento ad esempio propone lo slogan "uno vale uno", cioè niente leader locali, regionali o nazionali, niente capi, ma una collettività; è la collettività a valere, sono le idee condivise, discusse e approvate a maggioranza ad andare avanti. Internet poi è il grimaldello, la chiave di tutto di una società che si evolve verso una forma nuova di democrazia, quella diretta. Tramite un accesso gratuito alla rete i cittadini partecipano attivamente alle decisioni, controllano l’operato degli amministratori e acquisiscono maggiore voce in capitolo. Con internet ti costruisci una reputazione, mostri quello che realmente vali ed è uno strumento molto più democratico di altri. Per il resto vi sono idee di buonsenso, di logica e di un’ecologia ponderata che inevitabilmente seduce.

Infine c’è l’uomo Grillo, certamente non esente da critiche o da cadute di stile. Dal paragone tra il pizzo e la riscossione delle tasse, passando al controverso rapporto con la stampa da cui volutamente rifugge. Sono scelte studiate le sue, proprio come quelle di Berlusconi. Anche l’uso di un linguaggio schietto, fatto di battute e a volte di eccessi, rientra nel personaggio che in questa poliedricità mostra purtroppo una similitudine con troppi leader della vecchia politica.
Grillo è tutto questo, una persona intelligente, con molti difetti ma col grande pregio di auspicare un’Italia migliore e più vivibile. Il fermento dei ragazzi che stanno approcciando alla politica è sicuramente un bel cambiamento, bisognerà poi vedere quando e in che modo il M5S inciamperà entrando in parlamento: perché lì diverrà tutto più difficile.

Staremo a vedere, per ora lasciamo che questa ventata di rinnovamento scuota i Comuni, le Regioni e la coscienza di molti cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento