Queste elezioni regionali sono elezioni di austerità, un'austerità che cozza con lo status stesso della Regione Sicilia. Sappiamo tutti molto bene quanto ci si possa arricchire facendo il parlamentare regionale e quanto potere si abbia nei fatti raggiungendo quella poltrona. Pertanto ciò che contrasta è il disagio reale dei siciliani con il privilegio indiscusso di coloro che stiamo andando a votare. In pratica col nostro voto stiamo regalando un biglietto di felicità per cinque anni almeno, mano libera ad affari personali e compromessi, il tutto col nostro tacito assenzo. Una contraddizione troppo vistosa, talmente vistosa che induce i candidati a parlare solo dal palco rassicurante delle televisioni, dove il pubblico non può esprimere dissenso e le domande sono sempre troppo buoniste...
Partiamo dai candidati alla presidenza. Da un lato abbiamo Crocetta, uomo dal passato politico di tutto rispetto, impegnato nel contrasto alla mafia sin da quando era sindaco di Gela. Oggi però si allea con l'UDC, lo stesso partito di Cuffaro, dovrei aggiungere qualcosa a tale contraddizione? La stessa operazione di facciata con cui si tira in ballo Musumeci per la destra berlusconiana, che come nella migliore tradizione degli ex missini ci si ricicla anche con la gente più ambigua. Poi c'è il cocainomane Micciché candidato del Grande Sud, Fava per Sel (persona di indubbia cultura e capacità), Cancellieri per M5S e altri.
Ma ciò che mi ha colpito guardando i manifesti pubblicitari è l'assenza del simbolo dei partiti di appartenenza nei candidati principali. Né Crocetta, né Musumeci mostrano un simbolo di partito sul manifesto e cosa assurda hanno i colori invertiti: Crocetta mostra il blu tipico della destra, Musumeci il rosso della sinistra, mentre Micciché usa la stessa cravatta arancione di Crocetta. Ma siamo fuori?
Oltre ai presidenti c'è la farsa dei candidati. Anch'essi in molti casi non hanno il coraggio di mostrare la loro appartenenza politica e compaiono in tutta la loro ipocrisia. Elencando i nomi di Pippo Gianni (l'immortale), Marziano, Vinciullo, Bufardeci, Gennuso (con tutti i problemi con la giustizia ci riprova ovviamente), Cappadona (ma non vuole fare il sindaco di Siracusa?) e gli aspiranti come Mangiafico (candidato nel partito del plurinquisito Saverio Romano), Bastante che propone manifesti di dubbia efficacia e molti altri che francamente non ricordo e non ho approfondito...
Tutti questi nomi perpetuano modalità note, idee già vecchie e logiche atte a mantenere lo status quo, dato che gli stessi politici sono dentro a meccanismi con cui sopravvivono. Personalmente sono convinto di una cosa, in questa tornata vincerà Crocetta. I giochi sembrano fatti perché assomigliano agli stessi giochi che in precedenza hanno portato la Finocchiaro a far finta di battersi contro Lombardo, e ai tempi dello scontro tra la Borsellino e Cuffaro al PD ad essere tiepido. Oggi le condizioni si sono invertie e la stampella politica passa alla sinistra...
Pertanto il mio voto atto a rompere questa logica verterà sull'unica alternativa possibile: il Movimento 5 Stelle.
La pagliuzza che chiunque mi legge potrà sollevare in seno alle polemiche degli ultimi giorni, non sarà mai tanto incisiva quanto le travi e le gravi corresponsabilità che la politica tutta ha portato avanti per troppi anni. Lo stato di disagio e il deficit di bilancio regionale sono figli di questa gente. Pertanto solo persone sganciate da queste logiche, solo ragazzi fortemente motivati al miglioramento delle proprie condizioni e la passione per il loro territorio, potrà mettere all'angolo questa gente.
Questo espormi verrà visto da chi mi legge come il frutto di un ipotetico tornaconto personale, o dato da un'oscura ragione che mi conduce in questo terreno... Il mio invece è lo sfogo di chi vorrebbe persone oneste alla regione. Ma a questo ragionamento dobbiamo fare i conti con quell'enorme numero di concittadini che per una ragione o per un'altra perpetueranno i volti dei soliti noti. Così tra poco più di un mese torneremo a leggere i commenti vacui e le promesse inutili, mentre si aggrava il declino della nostra martoriata e squallida terra.
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