domenica 10 luglio 2011

La protesta in fondo è necessaria

Trovo francamente assurdo riscontrare come gli italiani, e in special modo i meridionali, convivano con un grave senso di rassegnazione verso tutto. Ogni cosa che accade giornalmente viene subita con passività, senza neanche intentare una reale forma di contrasto.
Mi induce una grande riflessione il fatto che in busta paga siano prelevati ogni mese delle tasse comunali e regionali piuttosto alte, oppure che si paghi una consistente tassa sull'immondizia che non corrispondono poi a servizi adeguati. Sicché restiamo immersi in un'atmosfera di mugugnìi ma non di serie proteste.

Ciò che penso è che vivendo (per fortuna) in un paese democratico il volere del popolo ha ancora un suo peso. Se una misura è assai impopolare o se suscita ondate di malcontenti, come scioperi o persino scontri, essa può essere modificata. Quante volte una serie di norme sono state ritirate proprio a causa delle proteste? Tutto ciò ha un vero significato, perché la volontà popolare ha comunque un suo peso e quando essa non coincide con le aspettative di certi poteri economico-politici si è costretti a innescare processi per tentare di convincere il popolo stesso.

Questo senso di rassegnazione è in parte giustificabile ma in buona parte no, perché se la nostra storia nazionale avesse vissuto delle rivoluzioni come quelle avvenute a più riprese in Francia e puntualmente tradite da eventi contrari, allora una certa coscienza contraria avrebbe senso. Ma il caso nostro è patologico e assolutamente privo di un barlume di speranza in merito alla nostra redenzione come nazione.

2 commenti:

  1. Penso che il senso di rassegnazione della maggior parte di noi Italiani sia atavica e dettata dall'ignoranza. Siamo un popolo di "navigatori" che, però, viaggia pochissimo. Pochi di coloro che ne hanno la possibilità, riesce a guardare oltre le bellezze artistiche e oltre la Storia del Paese che visita. In pochissimi osservano e si chiedono: "Perché questo tipo di amministrazione, di attenzione verso certi argomenti (l'ambiente la sanità)in Italia non sono applicati?". Certuni riescono, nel loro piccolo ad assumere un comportamento più civico e civile e consono all'interesse comune, con difficoltà e, a volte, a proprie spese.
    Occorrerebbe allargare lo sdegno ed attuare forme di protesta comuni che modifichino gli ingranaggi politici che, in Italia, ruotano dal cittadino verso l'amministrazione (tasse eccessive, doveri che invalidano i diritti) e invertirli in modo che sia l'amministrazione ad avere cura del cittadino (potenziamento dei servizi, rispetto dei diritti). Buona protesta a tutti!

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  2. Condivido in pieno Cristina! Lo sfogo parte proprio da ciò.

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