martedì 28 giugno 2011

La tassa dei disonesti

In questi giorni è arrivata la corposa busta che ricorda la scadenza del pagamento della tassa dei rifiuti solidi urbani, cioè la TARSU. Ammetto che ogni volta che arriva il pagamento di questa tassa monta in me una rabbia indescrivibile, sia per la cifra da sborsare, sia perché essa è una tassa disonesta. Non che stia suggerendo ribellioni di massa contro le tasse, ma una sana riflessione su chi ci impone salassi a causa di un annoso disinteresse e incompetenza si. Bisogna sapere che a Siracusa paghiamo la TARSU più cara di tutta Italia. Questo perché mandiamo tutti i rifiuti in discarica senza effettuare alcuna raccolta differenziata.

In città vedete in bella vista la farsa di cassonetti per la raccolta differenziata, senza sapere poi che non esistono in città impianti per un trattamento differenziato dei rifiuti. Infatti la percentuale di raccolta non raggiunge neanche il 4%. Ora, se si riciclasse seriamente tramite una raccolta porta a porta, si creerebbero immediatamente un centinaio di posti di lavoro ripagati sia dal risparmio dei costi di discarica e sia dal valore di plastica, vetro e carta venduti ad aziende specializzate. Succede così in ogni parte del mondo, si sviluppa un'economia basata sul riciclaggio che alimenta posti di lavoro e fa risparmiare tutti. Se si pensa che in Germania ogni lattina di birra lasciata nella macchinetta automatica presso i supermercati produce un buono spesa di ben 20 centesimi di euro a prodotto, immaginate voi... Se per assurdo questo sistema fosse diffuso in città, trovereste i raccoglitori di cartone con le loro Ape Piaggio o semplici cittadini intenti a rovestare tra rifiuti o a ripulire spiagge, pur di accumulare buoni spesa. Vi immaginate? Toglieremmo anche il problema della sporcizia ai lati della strada...

Tentativi di raccolta differenziata sono stati fatti nel tempo senza nessun risultato concreto. Già dai tempi di Bufardeci si fantasticava sulle isole ecologiche, sulla discarica vicino al Malibù e su tutte le sciocchezze annesse. Il risultato totale di queste chiacchiere è una tassa che continua a pesare sui cittadini in modo evidente. Ora non stiamo a dire cosa si potrebbe fare, come si dovrebbe cominciare, o quale assessore dovrebbe fare la sua parte. Bisogna solo rendersi conto che tra qualche mese oltre a pagare un sacco di soldi per l'inezia dei nostri amministratori, ci stiamo lentamente avvicinando all'emergenza Napoli e a quella di Palermo. Le discariche sulle quali la nostra città convoglia i rifiuti sono giunte al limite, senza avere all'orizzonte valide alternative: ovviamente neanche una parola spesa dal ministro Prestigiacomo!

Purtroppo la tassa sui rifiuti va pagata e la spazzatura conferita da qualche parte, ma certamente, quando giungerà l'emergenza rifiuti suggerisco di conferire il proprio sacchetto davanti la casa del sindaco, dell'assessore all'ambiente o magari davanti la mega-villa del ministro dell'ambiente. Ovviamente io non vi ho detto nulla, è a vostro buon cuore...

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