Tuttavia gli uomini, in generale, non recepiscono la dottrina di Cristo come un cammino progressivo verso la perfezione. La maggior parte della gente l'ha intesa come una dottrina redentrice, riscatto dal peccato per mezzo della grazia divina, trasmessa dalla chiesa per cattolici e ortodossi, acquistata per mezzo della fede, per protestanti e calvinisti.
Questa interpretazione ha fatto scomparire la sincerità e la serietà dell'impegno personale di fronte alla morale cristiana.
I teologi delle varie chiese possono ben predicare a sazietà che questi mezzi di salvezza non impediscono affatto all'uomo l'impegno morale, ma anzi lo aiutano. Certe premesse portano con loro conseguenze inevitabili e nessuna argomentazione potrà impedire alla gente di trarle. L'uomo imbevuto di questa fede nella redenzione, non cercherà più di assicurarsi la salvezza per mezzo dei suoi sforzi personali, troverà ben più comodo accettare il dogma insegnatogli e attendere dalla grazia divina il riscatto delle colpe commesse. È ciò che accade alla maggior parte dei cristiani.
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