lunedì 10 febbraio 2014

Il medioevo informatico di Siracusa


Se un governo è lo specchio di un popolo, il Comune e l'azione politica locale sono lo specchio dei cittadini. Siracusa in ciò sa distinguersi egregiamente non solo per la qualità dei politici che riusciamo ad eleggere ma anche per la loro superba incompetenza. In questa realtà Siracusa detiene il “privilegio” di essere, assieme a troppe città del sud, un ottimo esempio di medioevo informatico. Non parlo solo del livello medio di conoscenza dei cittadini, parlo sopratutto dei servizi offerti dal Comune e dai vari enti pubblici annessi.

Dopo quattro anni e mezzo di deserto politico della giunta Visentin, il cambio di sindaco e la spinta giovanile dello staff di Garozzo ha sicuramente contribuito allo svecchiamento nella comunicazione ai cittadini. Finalmente le pagine internet del Comune si rinnovano, non proprio una rivoluzione ma qualcosa si muove, e si scopre persino che esiste Facebook e Twitter
Ma se la tecnologia informatica fa enormi passi in avanti è inutile fare paragoni con le realtà più avanzate, meglio restare con i piedi a terra e il mantenimento di questa arretratezza è non solo fastidioso ma sopratutto dispendioso per le magre casse di Palazzo Vermexio.

Partiamo dalla cosa che più di tutte mi indigna: le multe e i bollettini postali di competenza comunale si pagano solo alla posta! Quando in passato mi è capitato di dover pagare una multa, ho provato a eseguire l'operazione online tramite la mia banca ma il sistema mi ha risposto che non si accettavano pagamenti elettronici. Pertanto come uno “scemo” mi sono fatto più di un'ora di fila alla posta, tra pensionati e personaggi di ogni tipologia in attesa di fare (magari) i furbi e saltare l'immane fila. 
Alcune settimane addietro il governo, con un colpo di genio, ha inviato la richiesta a tutti i comuni di far pagare ai cittadini un extra di trenta centesimi sulla terza rata della TARES. La comunicazione aveva la scadenza di una settimana e la stragrande maggioranza della gente (come me) ha saputo di questa novità solo col passaparola. Così un giorno prima della strettissima scadenza sono stato all'ufficio tributi del Comune invaso per l'occasione da un'orda di gente. Tutti volevano farsi calcolare l'importo e avere una copia del documento F24, come me. Se non fosse stato per il suggerimento di un collega che mi aveva suggerito di salire al terzo piano per accelerare la procedura, chissà quante ore avrei atteso! In quei giorni tutti i dipendenti erano mobilitati per evadere i modelli a più non posso. Bastava dire nome e cognome della persona e in poco tempo veniva rilasciata una stampa gratuita del modello F24. Al che la mia reazione è stata istintiva nel dire all'impiegata che una bella fetta di quella folla si sarebbe ridotta se i modelli fossero stati spediti via email a chi ne faceva richiesta. Ma la risposta dell'impiegata è stata: “mica tutte le persone sono ferrate col computer...” Certo, a causa di chi non usa il computer io devo perdere una giornata uffici uffici.
Arrabbiato per questa situazione mi sono sfogato sulla pagina Facebook del Comune dove si informava i cittadini dell'imminente scadenza e delle modalità di calcolo. In un commento ho scritto che sarebbe stato civile da parte dell'Amministrazione consentire (a costo zero) la possibilità di registrarsi sul sito del Comune e inviare i propri dati per essere aggiornato sulle scadenze. Ma non solo sarebbe stato utile scaricare da sè, moduli e bollettini o pagare le multe. La risposta, al solito di giustificazione (strano, mi hanno anche risposto!) è stata che questa cosa esiste per le aziende. Leggete sotto...
Pochi giorni fa mi è arrivato il tagliandino dell'ultima rata della TARES in quanto non essendo a casa mi si invitava a ritirare il plico presso l'agenzia tal dei tali. Così mi sono recato nel posto dove avrei dovuto ritirare il plico. Ovviamente non vi dico la fila! Il pensiero che ho subito avuto è stato: possibile che il Comune debba pagare il servizio ad un privato senza considerare l'alternativa informatica? Stiamo parlando dello stesso F24 precompilato che potrebbe viaggiare via email per chi lo richiede! Possibile che tutta quella gente sia costretta a sprecare del tempo perché non era a casa nel momento della consegna? Tra coloro che lavorano, chi è a casa durante le fasce lavorative? È semplicemente assurdo.

In definitiva, ciò che mi fa rabbia è pensare che a causa dell'incompetenza dei dirigenti comunali e della scarsa volontà politica la nostra vita è sempre più complicata. Ogni rapporto con la Pubblica Amministrazione è complicato, macchinoso e fa perdere tempo. Chi non ha come appoggiarsi a genitori o amici è costretto a prendere permessi al lavoro per ritirare un documento, o magari per pagare ciò che potrebbe essere fatto da casa. Non sono cambiamenti onerosi per il Comune, sono solo un cambio di mentalità che qui giunge sempre troppo tardi. Purtroppo in una realtà come la nostra dove l'uso spinto dell'informatica viene considerato come una cosa fastidiosa rispetto ad una comodità, non ci resta che aspettare che prima o poi qualcuno se ne accorga. Per adesso facciamo come i pensionati (che poverini alla loro età non possono fare altrimenti) mettiamoci in fila pensando a come avremmo impiegato il tempo se non avessimo avuto quell'odiosa incombenza da sbrigare col Comune. Buona TARES a tutti...

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