sabato 8 ottobre 2011

Il piacere di vivere nell'anarchia

Uno degli aspetti divertenti della nostra città è senza dubbio il forte senso di anarchia cui ogni concittadino è intriso. L'esempio più evidente lo si appura nel comportamento individuale per le strade: parcheggi in doppia o tripla fila, in divieto di sosta o di fermata, mancato rispetto del semaforo, delle strisce pedonali e così via... In fondo questa "anarchia" ci permette di parcheggiare davanti ad un negozio senza cercare un posto: pazienza poi se qualcuno suonerà incessantemente perché non può passare con l'auto, l'importante è aver fatto ciò di cui avevamo bisogno! Quale soddisfazione poi arrivare in Ortigia in moto violando un senso vietato o beffando l'isola pedonale sol perché abbiamo preso una via secondaria? E poi, quanto è facile abbandonare la spazzatura per strada perché il cassonetto è lontano, o gettare una sigaretta perché il prossimo cestino - vai a trovarlo - ci costa una fatica che non vale la pena fare...
Ma volte in maniera inattesa giunge la sorpresa. Laddove per anni prendi un autobus urbano senza biglietto ti spunta il controllore che ti fa la multa, oppure la polizia ti ferma perché senza la cintura o i Vigili Urbani perché in divieto di sosta e via discorrendo... In quei casi ti senti defraudato di qualcosa, del diritto d'essere te stesso e di fare come hai sempre fatto e come, soprattutto, fanno tutti. Così scatta la scusa, il minimizzare i fatti, lo scaricare le colpe alla rigidità del poliziotto, alla deficenza del sindaco o al vittimismo da pezzenti.
Nell'anarchia siamo cresciuti pensando che potesse portare giovamento ai nostri ritmi di vita e quando ci hanno imposto di parcheggiare correttamente per andare in Ortigia, ci siamo lamentati perché scomodo. Ma perché è scomodo mantenersi nelle regole? Perché è scomodo gettare la spazzatura in orario anziché fuori rischiando la multa? Perché le regole se rispettate sono realmente scomode, perché chi ci amministra ci rende la vita più difficile nella legalità che nell'illegalità. Per questa ragione se parcheggi in Ortigia correttamente e sei costretto a fare molta strada a piedi, ti lamenti, perché dovrebbero esserci gli autobus gratuiti. Se vuoi gettare rifiuti incombranti, anziché attendere la notte quando nessuno ti vede, dovrebbe esserci un servizio gratuito di raccolta, che non esiste. Oppure dovremmo ottenere degli sconti sull'immondizia riciclata e non farci prendere in giro dai cassonetti della plastica vetro e carta puntualmente riuniti a fine giro. O magari dovremmo trovare un autobus che funziona al posto dell'auto, un parcheggio anche a corso Gelone invece di girare due ore...
In fondo l'anarchia di cui siamo intrisi è quel senso di sopravvivenza che adottiamo per reagire all'incapacità amministrativa di pezzenti che gestiscono indisturbati il patrimonio comune.

Concludo citando un episodio letto in questi giorni su La Sicilia che riguarda un lampione in via Sardegna girato dal lato della strada a quello di un cortile privato. Il cortile è di proprietà di un consigliere comunale che attaccato da un altro consigliere ha reagito: "questa è diffamazione!". A Siracusa può accadere anche questo che una strada pubblica venga lasciata al buio per il capriccio di un consigliere in conflitto di interessi e di dignità.

2 commenti:

  1. In fondo l'anarchia di cui siamo intrisi è quel senso di sopravvivenza che adottiamo per reagire all'incapacità amministrativa di pezzenti che gestiscono indisturbati il patrimonio comune.
    Condivido appieno il concetto!Complimenti per il tuo blog !

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