mercoledì 30 luglio 2014

Giappone 2013: da Tokyo a Nara (sesto giorno)


Mercoledì 3 aprile 2013

Ancora una volta pioggia a dirotto. Quando usciamo dall’hotel per dirigerci alla stazione l’acquazzone è implacabile, soprattutto perché ci stiamo spostando con le valigie per dirigerci verso la prossima meta: Nara. In questo viaggio abbiamo finalmente l’opportunità di prendere il treno veloce Shinkanzen da Tokyo a Kyoto, poi ci toccherà cambiare in direzione Nara. In questa tappa Thomas ci seguiva sino a Nagoya, città dove ci saremmo riuniti il giorno successivo.

domenica 27 luglio 2014

Giappone 2013: una giornata a Nikkō (quinto giorno)


Martedì 2 aprile 2013:

Quella mattina eravamo perfettamente organizzati. Sveglia presto, spostamento rapido verso la stazione di Shinjuku, metro e coincidenza con il treno per Nikkō. Avevamo già considerato gli orari dei treni in modo da non arrivare troppo tardi a destinazione. Quel giorno tra l’altro pioveva a dirotto e faceva ancora freddo.

sabato 26 luglio 2014

Giappone 2013: terzo giorno a Tokyo (quarto giorno)


Lunedì 1 aprile:

Quando ci siamo incontrati nella hall di mattina la prima cosa che ho pensato è stata quella di risolvere il mio problema con la SIM. Ho chiesto alla reception il favore di chiamare il numero dell’helpdesk per parlare con un operatore. L’operatore per fortuna parlava inglese, questo mi ha permesso di fare una lunga chiacchierata senza tuttavia risolvere definitivamente il problema. Egli sosteneva che non era compito loro sostituire la SIM e che veniva sempre sconsigliato il taglio della stessa, proprio per il problema in oggetto. Così al termine della conversazione mi sentii sconsolato perché la società non si era presa la responsabilità del problema, proprio come avviene quotidianamente in Italia: quando c’è da onorare il diritto di un cliente la compagnia ti abbandona, tanto i soldi li ha incassati! Tuttavia raccontando la cosa ai ragazzi mi è stato suggerito di inviare un’email all’indirizzo allegato nella lettera della SIM. Diego mi spiegava che probabilmente le società erano diverse, quella che emette la SIM e una di appoggio che opera nella risoluzione dei problemi. Forse con quella email mi sarei rivolto direttamente alla società che ha ricevuto i miei soldi e di cui ero effettivamente cliente. Così tra una pausa e l’altra nel corso della giornata ho scritto l’email dove spiegavo tutte le problematiche nel caso e l’ho inviata…

giovedì 24 luglio 2014

Giappone 2013: in giro per Tokyo (terzo giorno)

Gli "ema" (絵馬), tavolette per esprimere i propri desideri lasciati dai fedeli all'interno di un tempio scintoista

Domenica 31 marzo:

L’appuntamento mattutino era per le 9;30 nella hall dell’albergo. I ragazzi erano parecchio puntuali. Anche quel giorno il tempo non era dei migliori, c’era freddo e pioveva a dirotto. Questa condizione climatica in parte mi stupiva perché semplicisticamente associamo il clima alla latitudine di un luogo. Tokyo ad esempio è posta ad una latitudine di circa 35° nord, si trova cioè più a sud di Capo Passero 36° N e quindi più a sud della punta estrema della Sicilia. A quella latitudine si trova anche Tunisi! Questo significa che la capitale del Giappone seppur con un clima simile a quello che troveremmo a Milano è alla stessa latitudine della costa nord dell’Africa! Per questa ragione l’idea di avere quotidianamente tra i 10 e gli 8°C mi sembrava una stranezza. Ma ovviamente bisogna considerare una posizione geografica completamente diversa, l’influenza delle correnti oceaniche e quella dei venti…

Abbiamo fatto colazione in uno Starbucks, sotto questo aspetto non abbiamo mai perso le nostre abitudini. Ma c’è anche da dire che le soste all’interno dei locali pubblici erano anche la scusa per Diego di fumare almeno due sigarette. Una delle bizzarrie del Giappone è senza dubbio il fatto che è proibito fumare per strada! Nei marciapiedi sono presenti dei cartelloni che ricordano questo divieto, all’interno di molti locali invece si fuma liberamente. Personalmente questa regola mi infastidiva perché considero una vera e propria conquista di civiltà il divieto di fumo nei locali in Italia e in molti paesi europei, senza la necessità di dover tornare a casa gettando in lavatrice i propri vestiti, oltre a dover subire il fumo passivo.

mercoledì 23 luglio 2014

Giappone 2013: l'arrivo a Tokyo (secondo giorno)

Venerdì 29 marzo 2013:

Puntai la sveglia alle 4;45 a causa del primo volo che da Catania mi avrebbe portato a Roma dove con ampio margine di tempo avrei preso la coincidenza per Francoforte. Lì avrei incontrato i miei compagni di viaggio…
Il mio biglietto (del volo di ritorno) sul display dell'iPhone
Una prima considerazione riguarda il check-in, la Lufhtansa, attua un check-in online particolarmente efficiente. Utilizzando una applicazione per iPhone poco prima di andare al check-in è possibile saltare la fila e prenotando online, con la differenza che non hai l’esigenza di stampare il foglio di imbarco (come per Ryanair): tutto resta nell’iPhone. Quando arrivi al desk consegni la valigia mostrando il tuo biglietto nello smartphone. All’imbarco avviene la stessa operazione dato che si passa il codice del display sullo scanner. L’efficienza è massima non solo perché riduci i tempi, non usi carta e abbatti di molto i costi fissi. In tutte le compagnie italiane invece questo metodo non è ancora attuato. Pertanto si ha sempre la noia di dover fare una lunga fila al check-in, magari a causa del poco personale presente. Purtroppo questa è una delle caratteristiche culturali che rendono il nostro paese parecchio arretrato, con il risultato che chi ne paga le conseguenze è il personale addetto nonché la scarsa qualità del servizio offerto. Purtroppo i dirigenti delle compagnie pur essendo strapagati non adottano gli stessi criteri dei tedeschi e dei giapponesi, come vedremo.

giovedì 17 luglio 2014

Giappone 2013: partenza da Catania (primo giorno)

Venerdì 29 marzo 2013:

Puntai la sveglia alle 4;45 a causa del primo volo che da Catania mi avrebbe portato a Roma dove con ampio margine di tempo avrei preso la coincidenza per Francoforte. Lì avrei incontrato i miei compagni di viaggio…
Il mio biglietto (del volo di ritorno) sul display dell'iPhone
Una prima considerazione riguarda il check-in, la Lufhtansa, attua un check-in online particolarmente efficiente. Utilizzando una applicazione per iPhone poco prima di andare al check-in è possibile saltare la fila e prenotando online, con la differenza che non hai l’esigenza di stampare il foglio di imbarco (come per Ryanair): tutto resta nell’iPhone. Quando arrivi al desk consegni la valigia mostrando il tuo biglietto nello smartphone. All’imbarco avviene la stessa operazione dato che si passa il codice del display sullo scanner. L’efficienza è massima non solo perché riduci i tempi, non usi carta e abbatti di molto i costi fissi. In tutte le compagnie italiane invece questo metodo non è ancora attuato. Pertanto si ha sempre la noia di dover fare una lunga fila al check-in, magari a causa del poco personale presente. Purtroppo questa è una delle caratteristiche culturali che rendono il nostro paese parecchio arretrato, con il risultato che chi ne paga le conseguenze è il personale addetto nonché la scarsa qualità del servizio offerto. Purtroppo i dirigenti delle compagnie pur essendo strapagati non adottano gli stessi criteri dei tedeschi e dei giapponesi, come vedremo.

martedì 15 luglio 2014

Giappone 2013

L'idea di un viaggio in Giappone risale al 2011. Allora la proposta era nata da un mio amico (Diego) che vive da qualche anno a Francoforte, lì conobbe una ragazza giapponese che poi divenne la sua fidanzata; questa conoscenza in un modo o nell'altro cambiò molto il suo stile di vita e le sue conoscenze. Conobbe anche le amiche giapponesi e nel tempo la cultura del paese divenne un qualcosa di familiare: dai primi approcci con la lettura degli ideogrammi sino al cibo. Per questa ragione due anni fa assieme ad un suo amico tedesco organizzammo scrupolosamente un viaggio in Giappone, cui successivamente si unì anche un'altra persona. Ma cinque giorni prima della partenza ricevemmo la tragica notizia del terremoto prima e dello tsunami poi, con le ben note conseguenze sulla centrale nucleare di Fukushima; per questa ovvia ragione il "sogno" del Giappone sfumò rovinosamente. 
Questa volta le circostanze per partire sono state favorite da una novità essenziale, quella di un matrimonio a Nagoya. Chi si sposava era un’amica di Diego che dopo aver celebrato le nozze in Europa con un ragazzo tedesco, decideva di sposarsi nel suo paese con rito tradizionale chiamando in causa tutti gli amici più stretti.