venerdì 1 novembre 2013

Vishnu Purana

Quando la società raggiunge uno stadio in cui la proprietà determina il rango, la ricchezza diviene l'unica fonte di virtù, la passione il solo legame che unisce marito e moglie, la falsità la fonte del successo nella vita, il sesso l'unico mezzo di ottenere godimento, e quando i paramenti esteriori vengono confusi con la religione interiore allora siamo nel Kali Yuga. 

giovedì 24 ottobre 2013

L’assenzio – Edgar Degas


28/5/2000
Silenzio affranto d’esistenziale solitudine, barriere d’incomprensione come la realtà stessa… Silenzio, quasi ad ignorarsi…

mercoledì 28 agosto 2013

La crisi europea come esperimento socio-economico


29 luglio 2012

Quando si sostiene una tesi "sovversiva" è necessario valutare i fatti con estrema chiarezza e ponderazione onde evitare d'essere tacciati banalmente di complottismo. La tesi che esporrò è sostenuta da diverse voci dissonanti che considerano l'attuale crisi dell'Europa come puramente voluta e non frutto di una particolare congiuntura. Ma come si fa a sostenere che qualcuno abbia interesse nel portare sul lastrico intere popolazioni col beneplacito dei governi? Se non è sovversiva questa tesi, quale dovremmo sostenere?

sabato 17 agosto 2013

La TARES ovvero la tassa degli incapaci


Se c'è una cosa che proprio non sopporto è dover pagare ma tassa sulla spazzatura. Non sono contrario alla tassa in sé, per carità il servizio si paga. Sono contrario a dover pagare l'incapacità e il disinteresse del Comune di Siracusa.

martedì 2 luglio 2013

Il sindaco che verrà

giancarlo garozzo

Il dado è tratto ha vinto Garozzo, in fondo una foglia di fico della vecchia politica. Perché Garozzo sarà anche giovane, sarà renziano e di idee rottamatrici, ma è pur vero che dietro a questa dirigenza del PD c'è gente come Foti e altri vecchi marpioni. I marpioni che hanno permesso la vittoria per tre mandati della controparte in ragione di candidati scarsi o mal sostenuti. Ma non solo una dirigenza e un PD che in città non ha mai brillato per idee e capacità, oggi si ritrova una vittoria per demeriti dell'avversario. Infatti se la destra non si fosse scissa, il risultato sarebbe stato diverso.

martedì 11 giugno 2013

Fenomenologia di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle


5 giugno 2012

Sono anni che seguo direttamente o indirettamente Beppe Grillo: a volte ho letto il suo blog, altre volte ho guardato i suoi spettacoli e ho seguito con ammirazione i VDay; il più delle volte ne ho tratto degli spunti, delle idee o forse - e più semplicemente - un diverso punto di vista. Sin dai primi spettacoli mi stupiva la sua capacità di spiegare argomenti complessi (l'economia, la politica, l'ambiente o la tecnologia) svelando ciò che si nasconde dietro o magari ciò che i media non ci hanno mai fatto capire: dalle truffe della Telecom alle stupefacenti invenzioni ecosostenibili, sino alle enormi potenzialità di internet. Sono grato a Beppe Grillo perché nel tempo m'ha dato una chiave di accesso utile: grazie a lui ho iniziato a usare Skype, ho dato importanza e sostegno al progetto Wikipedia e ho guardato al futuro della tecnologia con maggiore ottimismo.

mercoledì 5 giugno 2013

La nascita di Venere – William Bouguereau


28/5/2000 
Perfetta, come d’un corpo di luminoso splendore… Venere nasce da acque in festa, nel bello incorporeo d’una nuda allusione di sguardi e sorrisi. Sorge in un incanto scolpito, come curve ideali di luce e marmo.

sabato 25 maggio 2013

Elogio della contestazione. La critica come strumento per migliorare la nostra esistenza


6 Febbraio 2012

Da quando è crollato il muro delle vecchie ideologie la nostra esistenza è stata condotta verso un processo di contrazione dei diritti. Dopo decenni di lotte sindacali e rivendicazioni in salsa sessantottina la qualità di vita e la coscienza civica di ogni italiano era effettivamente aumentata, oggi invece il processo si è barbaramente invertito. I valori di ieri mutano nella centrifuga delle parole svuotando di fatto tutte le certezze acquisite. Spuntano così le guerre preventive o quelle umanitarie, il ritorno della censura per evitare il terrorismo, per non parlare dell’artefatto dialettico di Monti: «Che noia il posto fisso!»

mercoledì 15 maggio 2013

Quanti Schettino tolleriamo ogni giorno senza muovere un dito?



18 gennaio 2012

Seguo da giorni la gogna mediatica contro il comandante Schettino e non posso che affermare quanto, per me, sia profondamente ingiusta e ipocrita. La trovo ingiusta perché le colpe di un comandante incapace sono le colpe di una società come la Costa che per anni ha chiuso gli occhi su un uomo come lui. Trovo ingiusta questa gogna perché la morte dei passeggeri è da imputare un po’ a troppi, molti soggetti che oggi ipocritamente si avventano sulla preda di turno. Di Schettino purtroppo ne abbiamo piena l’Italia: ne abbiamo piene le aziende con i loro “spericolati” dirigenti, ne abbiamo piene le scuole, le caserme, le amministrazioni pubbliche, il parlamento e persino la televisione.
Dov’è la voce di coloro che quotidianamente s’imbattono nell’incapace di turno? Dov’è la rabbia di chi è costretto a eseguire ordini “strani”, o di chi viola sistematicamente le regole pur di sopravvivere al sistema?

domenica 12 maggio 2013

Elezioni Comunali 2013: i programmi dei candidati a sindaco a confronto

Manca poco meno di un mese alle elezioni comunali e sino ad oggi, salvo nei casi di prese di posizione individuale per convinzioni, conoscenze o simpatie, non tutti conoscono il programma dei candidati a sindaco. Ciò che finora è saltato fuori in questa campagna è stato il gioco delle candidature e delle alleanze che ha spostato voti ed equilibri. Ma a me che di questo squallore mi importa poco, mi è saltato in mente di leggere i programmi dei candidati e di confrontarli
Con mia sorpresa ci sono candidati che pubblicizzano la loro faccia senza avere tuttavia un programma, o quantomeno un sito internet dove reperirlo. Sicché la mia analisi si basa solo sui programmi di: Paolo Ezechia Reale sostenuto da Vinciullo, Giancarlo Garozzo del PD, Marco Ortisi per il M5S, Gianni Briante lista civica, Edy Bandiera del PdL e Santi Pane lista civica (se cliccate sui link dei nomi trovare i programmi)

ezechia reale

venerdì 26 aprile 2013

L’inutilità del Natale ovvero la solitudine delle feste


24 dicembre 2011 

Quando inizia il mese di dicembre, se non prima, riprende come ogni anno il rituale natalizio fatto di gesti e di un'estetica cui siamo fin troppo abituati: alberi addobbati, presepi, luci, regali, auguri ecc. Questa atmosfera che ci accompagna per più di un mese in passato aveva (per me) un suo valore e una sua bellezza. Fino all’adolescenza il Natale rappresentava un periodo magico, l'attesa dei regali, delle tombolate tra parenti e persino della Messa di mezzanotte. Tutto ciò mi emozionava e nel complesso costituiva ciò che molti chiamano l’atmosfera del Natale.

martedì 23 aprile 2013

Ritratto dell’artista – Vincent Van Gogh


28/5/2000
Prima che la follia s’abbandoni al gesto estremo, angoscia vive in attento sguardo. Struggente, di come il tuo dolore incompreso sia l’essenza stessa del viso, degli occhi e del moto inconfondibile d’un nervoso pennello.

mercoledì 27 marzo 2013

Viaggio in Giappone

Cari amici, dal 29 marzo al 14 aprile partirò per un viaggio (per me) molto importante: vado in Giappone!! Per l'occasione ho il piacere di condividere immagini, sensazioni e scoperte via Twitter. Per chi volesse seguirmi può aggiungermi tra i contatti twitter: @davidemauro1, oppure per chi non ha un account può mettere un "mi piace" alla pagina: http://www.facebook.com/Appuntiedisappunti dove i tweet compariranno in automatico.

A presto!

martedì 26 marzo 2013

Il bicchiere mezzo pieno della manovra Monti

8 Dicembre 2011 

E venne il giorno... Dopo i balli, le feste, gli sperperi e le follie di questi anni giunge l'amara realtà: una crisi che costringe il governo a varare una serie di manovre correttive. Tutte queste misure, considerate necessarie per far sopravvivere la nostra economia, in fondo ci impoveriscono e per questa ragione un coro di indignati mugugna in tutta Italia. Una reazione legittima, coerente, ma che tuttavia guarda solo a quel mezzo vuoto che risiede del famoso bicchiere...

Da ieri è aumentata la benzina e per questa ragione una delle prime cose di cui ho discusso con i colleghi di lavoro è stata la possibilità di risparmiare sui consumi. C'è chi prospetta un repentino passaggio ad un'auto a metano o a GPL, chi intende ridurre gli spostamenti inutili e chi prospetta l'uso della bicicletta. Nelle prossime settimane l'effetto carburanti si farà sentire in tutti i prodotti della vita quotidiana: viaggi, cibo, trasporti ed energia. Tutto ciò si tradurrà concretamente in una serie di piccoli cambiamenti individuali che irritano non poco. Ma questo mutamento delle nostre esistenze in realtà ci induce ad affrontare un'esistenza più sobria e meno sperperona. Se ci pensiamo bene il bicchiere mezzo vuoto può anche essere visto come mezzo pieno! Condurre una vita più sobria significa riappropriarsi del tempo necessario per spostarsi in bici, per attuare misure per risparmiare energia a casa, munirsi di un pannello solare, sfruttare meglio l'energia elettrica e via discorrendo. Nei prossimi mesi quindi saremo indotti a compiere gesti che prima ignoravamo del tutto. Tutto ciò si traduce in una forzosa consapevolezza del nostro ruolo nel mondo. 

Sappiamo tutti quanto sia necessario riconsiderare i consumi in chiave ecologica, conosciamo tutti l'incapacità della terra a reggere un'espansione dei ritmi di vita come avviene in Cina e in India. La crisi quindi prova a riequilibrare ciò che oggi è fin troppo squilibrato, quelle ineguaglianze che rendono questo mondo invivibile. Dunque, seppur scontenti, pensiamo un attimo a quanto positiva sia questa congiuntura economica che ci fa aprire gli occhi sul valore reale delle cose. Dismettiamo i panni del consumatore per vestire quelli di cittadino responsabile.

http://www.linkiesta.it/blogs/appunti-e-disappunti/il-bicchiere-mezzo-pieno-della-manovra-monti

domenica 17 marzo 2013

Lo strano insediamento di Monti



14 novembre 2011

Dopo le urla e i festeggiamenti per il crepuscolo di Berlusconi si apre un'altra pagina, quella di Mario Monti. Una pagina che per alcuni versi rassicura e per altri preoccupa. Rassicura il fatto che sicuramente un tecnico del suo calibro agirà toccando quei provvedimenti che nessun governo politico ha il coraggio di promuovere. Ma non convince l'intera operazione istituzionale...

Monti è come sappiamo un Bilderberg ma anche un membro di spicco della Commissione Trilaterale con legami con la banca Goldman Sachs, insomma un uomo che esprime il volere dell'alta finanza e quell'indole neoliberista che continua a mietere diseguaglianze nel mondo. Il suo insediamento somiglia tanto a un intervento concordato dall'esterno, atto a riacciuffare la situazione economica italiana dopo l'incapacità del governo Berlusconi. Lo dimostrano alcune anomalie: un Berlusconi troppo cedevole nella resa, una designazione fin troppo chiara da giorni, le telefonate di Obama e Sarkozy a Napolitano e la promozione tattica a senatore a vita.
Tutto appare davvero strano, perché l’autorità di Napolitano è stata fin troppo imposta ai partiti (in genere ha avuto un’indole istituzionale piuttosto timida) che semmai sembrano aver accettato l'indicazione del presidente della Repubblica. E poi le rapidissime consultazioni, quasi una mera formalità, seguite da un altrettanto rapido incarico di Governo. Non credo sia solo emergenza nazionale, era tutto già concordato…

L’impressione è quella espressa da molti commentatori, quella di un commissariamento della finanza per attuare misure dolorose. Lo stesso gioco è avvenuto in Grecia con il cambio di governo e l'insediamento di Papademos, anch'egli membro della Commissione Trilaterale e vice presidente della BCE. Il che significa che laddove vi sono delle difficoltà economiche, sono gli stessi banchieri a riaggiustare le cose… Mai come in questa occasione l'impressione netta è quella che il ruolo dei cittadini sia inessenziale. In Grecia è stata zittita la proposta di referendum sulle misure economiche, in Italia si piazza un presidente del Consiglio sponsorizzato da nazioni straniere (quale felicità per Obama, e per i leader europei!). E dunque la resa dei politicanti locali che probabilmente al di fuori del nostro orticello provinciale, appaiono stupidi e inconcludenti, molto più di come li valutiamo noi.

Ciò che spaventa è la sempre maggiore forzatura democratica esercitata da forze estranee o straniere. Ciò che spaventa è l’inconsapevolezza della società civile, l’ignoranza diffusa su quello che sono e che valgono i potenti che ci amministrano. Insomma, il dopo Berlusconi non sembra essere stato risolto dagli italiani stessi ma da pressioni esterne, da movimenti che desiderano un’Italia più europea, allineata a certe logiche che non ci rendano la pecora nera del continente.

http://www.linkiesta.it/blogs/appunti-e-disappunti/lo-strano-insediamento-di-monti

lunedì 11 marzo 2013

Turi Volanti


Non si può restare indifferenti davanti ad un uomo che per cinquant’anni e più ha dedicato la propria vocazione alla pittura; non si resta indifferenti neanche davanti una sua opera: uno scritto, un disegno, una tela o una scultura, perché Turi Volanti è un uomo che lascia un’impronta in ogni suo atto… Lettore precoce ed artista avverso alle costrizioni di un’aula scolastica o d’un accademia, negli anni ’50 andrà via dalla Sicilia per trovare una prima collocazione nel fervore culturale milanese. Poi un trasferimento a Brescia dove amplierà il suo mutamento artistico: da una prima fase “Neorealista esistenziale”, dove dipingerà persone e lavoratori di chiara identità verghiana, emerge una nuova creatività; inizia così il suo “Espressionismo informale”, dove la netta figuratività del primo periodo prende il posto di soggetti astratti e figure non-figure, che nella deformità dei tratti, estrinsecano il sottosuolo interiore dell’uomo in una violenta angoscia esistenziale. E’ Dostoevskij (suo scrittore prediletto) uno dei protagonisti della sua pittura, cui dedicherà anche una tela dal titolo eloquente: Sottosuolo (omaggio a F. Dostoevskij).

sabato 9 marzo 2013

Il PD? Non fatemi piangere

4 novembre 2011

Che la sinistra italiana soffra da lungo tempo di una crisi è ormai assodato, il problema è inquadrare la sua crisi e darsi qualche risposta (come suggerirebbe Marzullo). Crollato il muro di Berlino e terminato il comunismo in Russia, la sinistra italiana gioco forza è cambiata. Abbandonando gli schemi desueti di un'esperienza fallimentare ha dato una sterzata, ma si è appiattita verso posizioni liberiste e cattoliche: insomma per raccattare voti è diventata quello che non sarebbe mai stato immaginabile, un'accozzaglia di idee senza direzione. Da questo mutamento storico resistevano le posizioni anacronistiche dei vari partiti comunisti, che grazie alla loro incoerenza hanno perso il treno operaio regalandolo alla Lega e persino a Berlusconi una valanga di voti. Si aggiunga poi l'indisciplina dei singoli componenti che ai tempi del governo Prodi affermavano una cosa e ne facevano un’altra, giungendo persino a manifestare contro la propria maggioranza: un disastro totale, e per queste ragioni, fortunatamente sono andati a casa i vari Caruso, Cossutta, Turigliatto, Diliberto ecc.

Grazie alla furba manovra elettorale del PD, alle scorse elezioni ci si è liberati della “zavorra” dei partiti estremi, lasciando sopravvivere solo IdV. Tralasciando quest'ultimo, di cui tutto si può dire tranne che non sia un partito che (a suo modo) fa opposizione, vorrei concentrarmi sul PD o come giustamente Grillo lo definisce: “PDmenoL”. In fondo questa ironica definizione è azzeccata perché la timidezza con cui “finge” di fare opposizione ha davvero dell'incredibile. Il PD in effetti è una mutazione genetica del PDL se non una spalla che lo sostiene; e non sono io a dirlo, da tempo Marco Travaglio afferma che entrambi i partiti si autosostengono approvando leggi di reciproca convenienza. Lo dimostrano mille circostanze, dalle mancate leggi sul conflitto di interessi, che candidamente Violante ha palesato a suo tempo alla Camera, sino all'ultima candidatura in Molise di un ex PDL. Ma al di là di questi vili atti, ciò che si riscontra è un preoccupante scivolamento verso il basso ad imitazione degli squallidi personaggi del PDL. L’arte dell’insulto, figlia della seconda Repubblica ma debitrice delle performace di Berlusconi, Bossi e Calderoli; l’assenza di autorevolezza, il pressappochismo, sono tutti sintomi di una stagione imitativa, quella del berlusconismo di cui il PD è ampiamente affetto.

Ma c’è altro da aggiungere, ossia quell’inconsistente tentativo di unire gli ossimori di cui Veltroni era campione: l’operaio “ma anche” l’imprenditore, i laici “ma anche” i cattolici, gli ex comunisti “ma anche” gli ex democristiani; il tutto condito da affermazioni prive di quell'articolazione e quell'approfondimento necessari all’interno di un partito che vorrebbe andare al governo. La crisi del PD non è solo una crisi di idee e di soluzioni, ma un triste arroccarsi su aspetti desueti e su un reale disinteresse nel cambiamento. Lo dimostrano chiaramente le esperienze di governo con la mancata volontà nell’approvare leggi di rottura col passato e il mantenimento di apparati e sistemi ormai inaccettabili. E dato che l’elettore di sinistra dimostra d’essere esigente, di seguire delle idee e delle forme di approfondimento che nessuno degli esponenti di sinistra palesa chiaramente, avviene il distacco…

Se a sinistra ci si muove tramite mille iniziative individuali e di gruppo, comitati e cittadini attivi, il PD latita facendo finta di aderire. In fondo si dimostra imbarazzato perché il suo elettorato gli chiede di rompere con le proprie convenienze, di schierarsi nettamente contro le illegalità, di considerare gli ultimi, di riportare equilibrio… e invece nulla di tutto ciò avviene. Questo perché esso è il crocevia di interessi superiori da parte dei cosiddetti “imprenditori di sinistra” che con molta nonchalance vengono sbandierati come gente illuminata: come se non avessero tutto l’interesse nel precarizzare il lavoro perpetuando le scatole cinesi delle loro società. Ma il PD è anche quell’apparato di interessi che in Campania faceva affari con la camorra e che non si sarebbe comportato diversamente da Berlusconi di fronte al dictat illegale della BCE. Forse avrebbe privatizzato di più della destra, disorientando qualunque elettore, ma avrebbe mantenuto le missioni all’estero o la guerra in Libia, salvando magari qualche classe o ente di ricerca in più.

Al di fuori di questo conglomerato che mantiene lo status quo socio-economico, devastato dalla destra e dal neoliberismo mondiale, esistono moltissime iniziative serie del tutto inascoltate. Esiste la voglia di attuare gesti sani per salvaguardare l’ambiente, per vincere l’illegalità, per rafforzare la cultura o movimenti che immaginano un’economia diversa. Ma queste espressioni che in fondo renderebbero l’Italia migliore e che darebbero voce a ciò che un po’ tutti gli elettori di sinistra vorrebbero, non avranno mai spazio. Non saranno le primarie (che il PD non farà mai prima delle elezioni) a mutare il volto di questo partito, dovrebbe essere un dirottamento di massa dei voti a farlo estinguere per rifondarlo con basi veramente democratiche.

http://www.linkiesta.it/blogs/appunti-e-disappunti/il-pd-non-fatemi-piangere

sabato 2 marzo 2013

La terza rivoluzione industriale

Jeremy Rifkin è uno studioso americano impegnato da anni nel progettare e immaginare l'evoluzione energetica e sociale del nostro pianeta. Ha scritto diversi libri dove ha anche affrontato il tema della terza rivoluzione industriale, quella che nei prossimi anni si affermerà a causa del web e di nuove forme di produzione e distribuzione energetica.

In questa intervista, tratta dal blog di Beppe Grillo racconta le sfide che il pianeta si deve attendere e come andrebbero affrontate. Uno spunto molto utile per capire quali errori stiamo commettendo e quali opportunità potremmo aspettarci.


venerdì 1 marzo 2013

Théophile Gautier

Nulla di ciò che è bello è indispensabile alla vita. Se si eliminassero i fiori, il mondo non ne soffrirebbe materialmente; chi sarebbe invece pronto a non avere più fiori? Preferirei dovere rinunciare alle patate piuttosto che alle rose, e credo che non ci sia un solo utilitarista al mondo pronto a strappare i tulipani da un'aiuola per piantarvi dei cavoli. A che cosa serve la bellezza delle donne? Se una donna è medicalmente ben formata, in grado di fare bambini, sarà sempre buona per gli economisti. Anche serve la musica? A che serve la pittura? Chi sarebbe così pazzo da preferire Mozart al signor Carrel, e Michelangelo all'inventore della mostarda bianca? È veramente bello solo ciò che non serve a nulla; tutto ciò che è utile è laido, in quanto è l'espressione d'un qualche bisogno, e quelli dell'uomo sono ignobili e disgustosi, come la sua stessa natura povera e inferma.

martedì 19 febbraio 2013

Un brivido di vergogna per l’esecuzione di Gheddafi

27 ottobre 2011

Quando giorni fa è giunta improvvisa la notizia della morte di Gheddafi, confermata anche dall'immagine del cadavere insanguinato, un brivido freddo ha attraversato la mia coscienza. Un brivido non perché fossi contrario alla fine di un controverso regime quarantennale, ma per la crudele esecuzione di un uomo. Sicché quando sono apparsi i video della cattura, di quei concitati momenti immortalati da un obiettivo mosso e concluso dal colpo di pistola, ho aggiunto un altro sentimento: quello della vergogna.
Un brivido freddo prima e un senso di vergogna poi, questa la summa delle sensazioni che molti lettori, forse, avranno percepito assieme a me. Di questa triste vicenda che consegnamo con nonchalance alla storia contemporanea, pesa la consapevole degenerazione dei nostri valori e l'imbarbarimento delle nostre coscienze. Per anni abbiamo tollerato le intemperanze di questo scomodo vicino, poi ne abbiamo apprezzato i mutamenti, le aperture, fino a stabilire dei rapporti commerciali e una forte alleanza che provava a seppellire la pagina nera del nostro colonialismo. Abbiamo teso la mano, anzi l'abbiamo baciata (come ha fatto Berlusconi) soprattutto per le convenienze economiche e politiche dei nostri imprenditori. Ma con quella scelta, a torto o a ragione, accettavamo tutto di quel leader. Poi però sono iniziate le proteste e i sommovimenti dei ribelli e rapida è giunta la scusa con cui la NATO e le Nazioni Unite autorizzavano i bombardamenti aerei; ovvia a quel punto la tentennante posizione del nostro paese stretto tra due fuochi: la fedeltà al nuovo alleato libico e quella agli storici alleati della NATO.

Così ciò che mesi prima consideravamo un amico in poco tempo è divenuto un obiettivo da rimuovere, un ostacolo, un dittatore sanguinario di cui far perdere le tracce prima possibile. Il rapido mutamento di fronte della nostra Nazione ma anche dell'Occidente assume i contorni della solita ipocrisia; fino a poco tempo fa strette di mano, foto di gruppo e promesse, poi alla prima opportunità la fredda e determinata rimozione... Ma in questa sporca vicenda non ci sono di mezzo solo gli interessi petroliferi, ci siamo soprattutto noi: disinteressati, ambigui, e cristianamente amorali. Amorali perché accettiamo senza sdegno il sacrificio di un capro espiatoio consegnato alla barbarie della violenza spiccia, sol perché non serve, sol perché non possediamo più la dignità di una volta. In passato l'intellighenzia del nostro paese, ma anche quella europea diceva qualcosa di importante, scriveva, si lamentava, ma oggi nulla. Un silenzio che non si scompone neanche davanti all'irrispettosa uccisione di un uomo il cui corpo è stato mostrato come un trofeo di caccia. Un silenzio squallido, soprattutto da parte di chi sa che quel colpo di pistola non è casuale perché toglie l'impaccio di troppi scheletri nell'armadio dell'Occidente. E poi il silenzio di una Chiesa che si volta dall'altra parte quando sono in gioco squallide opportunità economiche, forse perché colpevole, o forse perché già nel mirino di poteri che vogliono definitivamente accantonarla.

Per questa ragione provo vergogna, la vergogna di far parte di un ingranaggio che direttamente o indirettamente alimenta la gioiosa macchina da guerra che sempre più spesso sorvola le nostre teste cariche di bombe e che esibisce i suoi cadaveri in diretta TV, priva di coscienza o ripensamenti.



giovedì 7 febbraio 2013

Ninfee blu – Claude Monet



28/5/2000
Azzurro, come indefinito mondo che dipinge oltre realtà sensibile. Spariscono ombre d’equorea realtà alle ninfee di mondi colorati.

sabato 19 gennaio 2013

Un salvacondotto per il sindaco


Ho personalmente accolto con un senso di liberazione la notizia di alcune settimane fa in merito alle dimissioni di Visentin. Non che risenta di legami diretti con la presenza o meno di questo o quel politico a palazzo Vermexio ma il cambio di sindacatura, direttamente o indirettamente, incide sulle sorti di ogni cittadino. Dalle tasse comunali sino ai problemi di traffico, dai prezzi dei prodotti sino ai servizi offerti, tutto passa da quella poltrona.

Una cosa è chiara a tutti, da quando c'è stato questo sindaco la città ha smesso di crescere, di migliorare e di respirare. In un modo o nell'altro dei cambiamenti in positivo sono avvenuti durante il doppio mandato di Bufardeci. Un mandato con luci e ombre, d'accordo, ma pur sempre un mandato che mostrava un dinamismo promettente. Poi è arrivata questa figura mediocre, dapprima sotto l'ombra del predecessore, poi abbandonato dal partito e da tutti coloro che ne sostenevano l'azione politica. Ma non è questo il problema, il vero problema sono le devastazioni lasciate sulla città.

Grazie a Visentin la speculazione edilizia ha conosciuto punte di esasperante parossismo: interi quartieri dormitorio all'Epipoli (a ridosso delle mura dionigiane), nuovi quartieri a Tremilia e la costruzione di un inutile centro commerciale alla Fiera del Sud capovolgendo le indicazioni del Piano Regolatore Generale. E poi le attenzioni della stampa nazionale sui tentativi di costruzione di un doppio porto turistico bloccato da anni, del villaggio alla Pillirina poi, del servizio GoBike finito su Striscia la Notizia... Dobbiamo andare avanti? Io andrei avanti perché un altro aspetto che proprio non sopporto è la ripetuta incapacità nel risolvere i problemi cronici, come la raccolta dei rifiuti (la raccolta differenziata è tutt'ora inesistente), la ZTL in Ortigia, i trasporti abbandonati a se stessi e via discorrendo.

In questi anni la città ha chiaramente conosciuto un'involuzione, mentre le altre provincie vanno avanti Siracusa arretra nell'assenza totale di idee e volontà. Così tra le macerie di questo mandato, Visentin accortosi di non poter riottenere la poltrona e forse neanche la candidatura a sindaco si è cercato un salvacondotto. L'aiuto viene dal Partito di Monti dove ha ottenuto il secondo posto in lista, in pratica la quasi certezza del seggio in Parlamento.
Poco importa poi se la Prestigiacomo che lo ha sostenuto sino a ieri lo definisce "Un mediocre opportunista", frase azzeccata se non provenisse dallo stesso partito che da un decennio ha le mani nella città e che ha contribuito più di tutti a questa ascesa politica.

La cosa più sconfortante è ovviamente la ricaduta nella città, senza un sindaco sino alla primavera. Ma alla fin fine quel'è il problema quando hai la certezza che i pecoroni, pur di votare legittimamente Monti daranno un salvacondotto al rottamatore della città? Pazienza, andrà a far danni altrove...