sabato 24 dicembre 2016

Iran 2016: Persepoli e Shiraz

La Porta di Tutte le Nazioni
Venerdì 29 aprile

Finalmente giunse il giorno per me più atteso, quello della visita a Persepoli. Una delle ragioni di maggior interesse per il viaggio in Iran risiedeva proprio nella visita a Persepoli. Nonostante non sia stata la vera capitale del regno achemenide ma una città di rappresentanza, essa è la più vivida testimonianza dell’antico impero persiano. Quello stesso impero che ha segnato per lungo tempo le sorti della Grecia ma anche dell'Impero Romano. Per questa ragione il suolo di Persepoli era per me una visita quasi religiosa. 

sabato 17 dicembre 2016

Iran 2016: Yazd - Shiraz

Decorazione della moschea del venerdì di Yazd
Giovedì 28 aprile

Quella mattina il caldo era davvero notevole, la variazione di latitudine sembrava manifestarsi sempre di più. Dopo tanta attesa finalmente siamo andati a visitare un luogo che desideravo vedere da tempo: le torri del silenzio. A Yazd la comunità zoroastriana porta avanti il culto seppur con qualche variazione rispetto alla tradizione. Le torri del silenzio infatti, poste sulla cima di due colline, erano dei luoghi in cui gli zoroastriani lasciavano i corpi dei defunti a decomporsi sotto il sole o mangiati dagli uccelli. Questa pratica che sembra assolutamente barbara e ignobile ha una sua ragion d’essere nella filosofia zoroastriana, ossia quella del rispetto del creato. Seppellire, bruciare o gettare in un fiume il corpo di una persona morta equivaleva all’idea di contaminare uno degli elementi naturali. Per questa ragione il corpo veniva restituito alla natura… Questa pratica in Iran non è più in uso per ragioni igieniche e le autorità governative hanno spinto la comunità ad accettare un cambio di abitudini con la sepoltura dei corpi. La tradizione delle torri del silenzio però è ancora viva in India, dove persistono delle comunità che provengono dall’antica dominazione Persiana giunta sino alle rive del Gange.

mercoledì 14 dicembre 2016

Iran 2016: Meybod - Yazd (quarto giorno)

Una torre del vento a Yazd

Mercoledì 27 aprile

Subito dopo la partenza da Isfahan mi sono riproposto di tornare un giorno in quella città. C’era qualcosa che mi ha particolarmente colpito, non solo il verde e l’atmosfera gioiosa, ma anche la bellezza del lungo fiume, che per quanto fugace, mi ha lasciato un profondo ricordo positivo.
La strada verso sud taglia un vasto deserto piatto, dove sullo sfondo si vedono delle montagne. Il caldo, attenuato dall’aria condizionata del bus suggeriva quale fatica si possa vivere nel periodo estivo, dato che le temperature raggiungono in alcuni punti del paese persino i 50°C. Le poche piante isolate che di tanto in tanto spuntano dal terreno e i per chi alberi che crescono perlopiù in corrispondenza di proprietà private, dimostrano chiaramente che la violenza del deserto può essere sconfitta. In ciò l’Iran dimostra che in alcune città il verde è un elemento distintivo, forse perché rispecchia l’idea islamica di giardino dell’Eden in cui ritrovare l’equilibrio con Allah. 
Una cosa a cui non si pensa è che l’altopiano iranico è ad una quota di 1600 metri sul livello del mare, ed è per questa ragione che la zona non è in termini di flora una semplice scatola vuota come la penisola dell’Arabia Saudita.

giovedì 8 dicembre 2016

Iran 2016: Isfahan (terzo giorno)

Le moschee di piazza Imam
Martedì 26 aprile 

Per quel poco che ho potuto vedere della città ho percepito subito un inatteso senso di ordine e bellezza. La città è ricca di verde e l’ambiente in sé non ha nulla a che fare con il caos e la tristezza di Teheran.

lunedì 5 dicembre 2016

Iran 2016: Kashan - Abyaneh - Isfahan (secondo giorno)

Casa Tabātabāei a Kashan
Lunedì 25 aprile 

Quella mattina faceva molto caldo, lo stesso caldo che opprime in piena estate nelle lunghe giornate afose, e per quanto le visite si svolgessero per vicoli e luoghi chiusi, il caldo non dava molta tregua. Kashan si presentava come una cittadina tranquilla, molto più provinciale delle altre appena visitate, dove i ritmi sono visibilmente rallentati. Da qui la capitale appariva distante e lontana, forse anche perché la struttura delle case manteneva l'antica disposizione di una volta, quando la vita si svolgeva tra strette viuzze; il centro infatti è famoso per le abitazioni tradizionali. 

sabato 3 dicembre 2016

Iran 2016: Teheran - Qom (primo giorno)

Una via di Teheran
Domenica 24 aprile

Per quanto le ore di sonno fossero state poche la giornata a Teheran era piena di cose da vedere. Poco prima di uscire un iraniano dell’albergo mi ha suggerito di nascondere la macchina fotografica perché si correva il rischio di subire uno scippo. Ciò mi ha stupito perché ero convinto che la presenza invadente della polizia e delle rigide leggi della Sharia cancellassero di fatto questi reati.