6 Febbraio 2012
Da quando è crollato il muro delle vecchie ideologie la nostra esistenza è stata condotta verso un processo di contrazione dei diritti. Dopo decenni di lotte sindacali e rivendicazioni in salsa sessantottina la qualità di vita e la coscienza civica di ogni italiano era effettivamente aumentata, oggi invece il processo si è barbaramente invertito. I valori di ieri mutano nella centrifuga delle parole svuotando di fatto tutte le certezze acquisite. Spuntano così le guerre preventive o quelle umanitarie, il ritorno della censura per evitare il terrorismo, per non parlare dell’artefatto dialettico di Monti: «Che noia il posto fisso!»
Da quando è crollato il muro delle vecchie ideologie la nostra esistenza è stata condotta verso un processo di contrazione dei diritti. Dopo decenni di lotte sindacali e rivendicazioni in salsa sessantottina la qualità di vita e la coscienza civica di ogni italiano era effettivamente aumentata, oggi invece il processo si è barbaramente invertito. I valori di ieri mutano nella centrifuga delle parole svuotando di fatto tutte le certezze acquisite. Spuntano così le guerre preventive o quelle umanitarie, il ritorno della censura per evitare il terrorismo, per non parlare dell’artefatto dialettico di Monti: «Che noia il posto fisso!»