mercoledì 27 marzo 2013

Viaggio in Giappone

Cari amici, dal 29 marzo al 14 aprile partirò per un viaggio (per me) molto importante: vado in Giappone!! Per l'occasione ho il piacere di condividere immagini, sensazioni e scoperte via Twitter. Per chi volesse seguirmi può aggiungermi tra i contatti twitter: @davidemauro1, oppure per chi non ha un account può mettere un "mi piace" alla pagina: http://www.facebook.com/Appuntiedisappunti dove i tweet compariranno in automatico.

A presto!

martedì 26 marzo 2013

Il bicchiere mezzo pieno della manovra Monti

8 Dicembre 2011 

E venne il giorno... Dopo i balli, le feste, gli sperperi e le follie di questi anni giunge l'amara realtà: una crisi che costringe il governo a varare una serie di manovre correttive. Tutte queste misure, considerate necessarie per far sopravvivere la nostra economia, in fondo ci impoveriscono e per questa ragione un coro di indignati mugugna in tutta Italia. Una reazione legittima, coerente, ma che tuttavia guarda solo a quel mezzo vuoto che risiede del famoso bicchiere...

Da ieri è aumentata la benzina e per questa ragione una delle prime cose di cui ho discusso con i colleghi di lavoro è stata la possibilità di risparmiare sui consumi. C'è chi prospetta un repentino passaggio ad un'auto a metano o a GPL, chi intende ridurre gli spostamenti inutili e chi prospetta l'uso della bicicletta. Nelle prossime settimane l'effetto carburanti si farà sentire in tutti i prodotti della vita quotidiana: viaggi, cibo, trasporti ed energia. Tutto ciò si tradurrà concretamente in una serie di piccoli cambiamenti individuali che irritano non poco. Ma questo mutamento delle nostre esistenze in realtà ci induce ad affrontare un'esistenza più sobria e meno sperperona. Se ci pensiamo bene il bicchiere mezzo vuoto può anche essere visto come mezzo pieno! Condurre una vita più sobria significa riappropriarsi del tempo necessario per spostarsi in bici, per attuare misure per risparmiare energia a casa, munirsi di un pannello solare, sfruttare meglio l'energia elettrica e via discorrendo. Nei prossimi mesi quindi saremo indotti a compiere gesti che prima ignoravamo del tutto. Tutto ciò si traduce in una forzosa consapevolezza del nostro ruolo nel mondo. 

Sappiamo tutti quanto sia necessario riconsiderare i consumi in chiave ecologica, conosciamo tutti l'incapacità della terra a reggere un'espansione dei ritmi di vita come avviene in Cina e in India. La crisi quindi prova a riequilibrare ciò che oggi è fin troppo squilibrato, quelle ineguaglianze che rendono questo mondo invivibile. Dunque, seppur scontenti, pensiamo un attimo a quanto positiva sia questa congiuntura economica che ci fa aprire gli occhi sul valore reale delle cose. Dismettiamo i panni del consumatore per vestire quelli di cittadino responsabile.

http://www.linkiesta.it/blogs/appunti-e-disappunti/il-bicchiere-mezzo-pieno-della-manovra-monti

domenica 17 marzo 2013

Lo strano insediamento di Monti



14 novembre 2011

Dopo le urla e i festeggiamenti per il crepuscolo di Berlusconi si apre un'altra pagina, quella di Mario Monti. Una pagina che per alcuni versi rassicura e per altri preoccupa. Rassicura il fatto che sicuramente un tecnico del suo calibro agirà toccando quei provvedimenti che nessun governo politico ha il coraggio di promuovere. Ma non convince l'intera operazione istituzionale...

Monti è come sappiamo un Bilderberg ma anche un membro di spicco della Commissione Trilaterale con legami con la banca Goldman Sachs, insomma un uomo che esprime il volere dell'alta finanza e quell'indole neoliberista che continua a mietere diseguaglianze nel mondo. Il suo insediamento somiglia tanto a un intervento concordato dall'esterno, atto a riacciuffare la situazione economica italiana dopo l'incapacità del governo Berlusconi. Lo dimostrano alcune anomalie: un Berlusconi troppo cedevole nella resa, una designazione fin troppo chiara da giorni, le telefonate di Obama e Sarkozy a Napolitano e la promozione tattica a senatore a vita.
Tutto appare davvero strano, perché l’autorità di Napolitano è stata fin troppo imposta ai partiti (in genere ha avuto un’indole istituzionale piuttosto timida) che semmai sembrano aver accettato l'indicazione del presidente della Repubblica. E poi le rapidissime consultazioni, quasi una mera formalità, seguite da un altrettanto rapido incarico di Governo. Non credo sia solo emergenza nazionale, era tutto già concordato…

L’impressione è quella espressa da molti commentatori, quella di un commissariamento della finanza per attuare misure dolorose. Lo stesso gioco è avvenuto in Grecia con il cambio di governo e l'insediamento di Papademos, anch'egli membro della Commissione Trilaterale e vice presidente della BCE. Il che significa che laddove vi sono delle difficoltà economiche, sono gli stessi banchieri a riaggiustare le cose… Mai come in questa occasione l'impressione netta è quella che il ruolo dei cittadini sia inessenziale. In Grecia è stata zittita la proposta di referendum sulle misure economiche, in Italia si piazza un presidente del Consiglio sponsorizzato da nazioni straniere (quale felicità per Obama, e per i leader europei!). E dunque la resa dei politicanti locali che probabilmente al di fuori del nostro orticello provinciale, appaiono stupidi e inconcludenti, molto più di come li valutiamo noi.

Ciò che spaventa è la sempre maggiore forzatura democratica esercitata da forze estranee o straniere. Ciò che spaventa è l’inconsapevolezza della società civile, l’ignoranza diffusa su quello che sono e che valgono i potenti che ci amministrano. Insomma, il dopo Berlusconi non sembra essere stato risolto dagli italiani stessi ma da pressioni esterne, da movimenti che desiderano un’Italia più europea, allineata a certe logiche che non ci rendano la pecora nera del continente.

http://www.linkiesta.it/blogs/appunti-e-disappunti/lo-strano-insediamento-di-monti

lunedì 11 marzo 2013

Turi Volanti


Non si può restare indifferenti davanti ad un uomo che per cinquant’anni e più ha dedicato la propria vocazione alla pittura; non si resta indifferenti neanche davanti una sua opera: uno scritto, un disegno, una tela o una scultura, perché Turi Volanti è un uomo che lascia un’impronta in ogni suo atto… Lettore precoce ed artista avverso alle costrizioni di un’aula scolastica o d’un accademia, negli anni ’50 andrà via dalla Sicilia per trovare una prima collocazione nel fervore culturale milanese. Poi un trasferimento a Brescia dove amplierà il suo mutamento artistico: da una prima fase “Neorealista esistenziale”, dove dipingerà persone e lavoratori di chiara identità verghiana, emerge una nuova creatività; inizia così il suo “Espressionismo informale”, dove la netta figuratività del primo periodo prende il posto di soggetti astratti e figure non-figure, che nella deformità dei tratti, estrinsecano il sottosuolo interiore dell’uomo in una violenta angoscia esistenziale. E’ Dostoevskij (suo scrittore prediletto) uno dei protagonisti della sua pittura, cui dedicherà anche una tela dal titolo eloquente: Sottosuolo (omaggio a F. Dostoevskij).

sabato 9 marzo 2013

Il PD? Non fatemi piangere

4 novembre 2011

Che la sinistra italiana soffra da lungo tempo di una crisi è ormai assodato, il problema è inquadrare la sua crisi e darsi qualche risposta (come suggerirebbe Marzullo). Crollato il muro di Berlino e terminato il comunismo in Russia, la sinistra italiana gioco forza è cambiata. Abbandonando gli schemi desueti di un'esperienza fallimentare ha dato una sterzata, ma si è appiattita verso posizioni liberiste e cattoliche: insomma per raccattare voti è diventata quello che non sarebbe mai stato immaginabile, un'accozzaglia di idee senza direzione. Da questo mutamento storico resistevano le posizioni anacronistiche dei vari partiti comunisti, che grazie alla loro incoerenza hanno perso il treno operaio regalandolo alla Lega e persino a Berlusconi una valanga di voti. Si aggiunga poi l'indisciplina dei singoli componenti che ai tempi del governo Prodi affermavano una cosa e ne facevano un’altra, giungendo persino a manifestare contro la propria maggioranza: un disastro totale, e per queste ragioni, fortunatamente sono andati a casa i vari Caruso, Cossutta, Turigliatto, Diliberto ecc.

Grazie alla furba manovra elettorale del PD, alle scorse elezioni ci si è liberati della “zavorra” dei partiti estremi, lasciando sopravvivere solo IdV. Tralasciando quest'ultimo, di cui tutto si può dire tranne che non sia un partito che (a suo modo) fa opposizione, vorrei concentrarmi sul PD o come giustamente Grillo lo definisce: “PDmenoL”. In fondo questa ironica definizione è azzeccata perché la timidezza con cui “finge” di fare opposizione ha davvero dell'incredibile. Il PD in effetti è una mutazione genetica del PDL se non una spalla che lo sostiene; e non sono io a dirlo, da tempo Marco Travaglio afferma che entrambi i partiti si autosostengono approvando leggi di reciproca convenienza. Lo dimostrano mille circostanze, dalle mancate leggi sul conflitto di interessi, che candidamente Violante ha palesato a suo tempo alla Camera, sino all'ultima candidatura in Molise di un ex PDL. Ma al di là di questi vili atti, ciò che si riscontra è un preoccupante scivolamento verso il basso ad imitazione degli squallidi personaggi del PDL. L’arte dell’insulto, figlia della seconda Repubblica ma debitrice delle performace di Berlusconi, Bossi e Calderoli; l’assenza di autorevolezza, il pressappochismo, sono tutti sintomi di una stagione imitativa, quella del berlusconismo di cui il PD è ampiamente affetto.

Ma c’è altro da aggiungere, ossia quell’inconsistente tentativo di unire gli ossimori di cui Veltroni era campione: l’operaio “ma anche” l’imprenditore, i laici “ma anche” i cattolici, gli ex comunisti “ma anche” gli ex democristiani; il tutto condito da affermazioni prive di quell'articolazione e quell'approfondimento necessari all’interno di un partito che vorrebbe andare al governo. La crisi del PD non è solo una crisi di idee e di soluzioni, ma un triste arroccarsi su aspetti desueti e su un reale disinteresse nel cambiamento. Lo dimostrano chiaramente le esperienze di governo con la mancata volontà nell’approvare leggi di rottura col passato e il mantenimento di apparati e sistemi ormai inaccettabili. E dato che l’elettore di sinistra dimostra d’essere esigente, di seguire delle idee e delle forme di approfondimento che nessuno degli esponenti di sinistra palesa chiaramente, avviene il distacco…

Se a sinistra ci si muove tramite mille iniziative individuali e di gruppo, comitati e cittadini attivi, il PD latita facendo finta di aderire. In fondo si dimostra imbarazzato perché il suo elettorato gli chiede di rompere con le proprie convenienze, di schierarsi nettamente contro le illegalità, di considerare gli ultimi, di riportare equilibrio… e invece nulla di tutto ciò avviene. Questo perché esso è il crocevia di interessi superiori da parte dei cosiddetti “imprenditori di sinistra” che con molta nonchalance vengono sbandierati come gente illuminata: come se non avessero tutto l’interesse nel precarizzare il lavoro perpetuando le scatole cinesi delle loro società. Ma il PD è anche quell’apparato di interessi che in Campania faceva affari con la camorra e che non si sarebbe comportato diversamente da Berlusconi di fronte al dictat illegale della BCE. Forse avrebbe privatizzato di più della destra, disorientando qualunque elettore, ma avrebbe mantenuto le missioni all’estero o la guerra in Libia, salvando magari qualche classe o ente di ricerca in più.

Al di fuori di questo conglomerato che mantiene lo status quo socio-economico, devastato dalla destra e dal neoliberismo mondiale, esistono moltissime iniziative serie del tutto inascoltate. Esiste la voglia di attuare gesti sani per salvaguardare l’ambiente, per vincere l’illegalità, per rafforzare la cultura o movimenti che immaginano un’economia diversa. Ma queste espressioni che in fondo renderebbero l’Italia migliore e che darebbero voce a ciò che un po’ tutti gli elettori di sinistra vorrebbero, non avranno mai spazio. Non saranno le primarie (che il PD non farà mai prima delle elezioni) a mutare il volto di questo partito, dovrebbe essere un dirottamento di massa dei voti a farlo estinguere per rifondarlo con basi veramente democratiche.

http://www.linkiesta.it/blogs/appunti-e-disappunti/il-pd-non-fatemi-piangere

sabato 2 marzo 2013

La terza rivoluzione industriale

Jeremy Rifkin è uno studioso americano impegnato da anni nel progettare e immaginare l'evoluzione energetica e sociale del nostro pianeta. Ha scritto diversi libri dove ha anche affrontato il tema della terza rivoluzione industriale, quella che nei prossimi anni si affermerà a causa del web e di nuove forme di produzione e distribuzione energetica.

In questa intervista, tratta dal blog di Beppe Grillo racconta le sfide che il pianeta si deve attendere e come andrebbero affrontate. Uno spunto molto utile per capire quali errori stiamo commettendo e quali opportunità potremmo aspettarci.


venerdì 1 marzo 2013

Théophile Gautier

Nulla di ciò che è bello è indispensabile alla vita. Se si eliminassero i fiori, il mondo non ne soffrirebbe materialmente; chi sarebbe invece pronto a non avere più fiori? Preferirei dovere rinunciare alle patate piuttosto che alle rose, e credo che non ci sia un solo utilitarista al mondo pronto a strappare i tulipani da un'aiuola per piantarvi dei cavoli. A che cosa serve la bellezza delle donne? Se una donna è medicalmente ben formata, in grado di fare bambini, sarà sempre buona per gli economisti. Anche serve la musica? A che serve la pittura? Chi sarebbe così pazzo da preferire Mozart al signor Carrel, e Michelangelo all'inventore della mostarda bianca? È veramente bello solo ciò che non serve a nulla; tutto ciò che è utile è laido, in quanto è l'espressione d'un qualche bisogno, e quelli dell'uomo sono ignobili e disgustosi, come la sua stessa natura povera e inferma.